LUGANO - "Siete degli sbirri, vi abbiamo riconosciuti!". I due agenti della Polizia cantonale che stavano facendo osservazione in borghese attorno alla Resega sono stati circondati da un grppo di hooligans. Uno dei due risposnde: "Sì, però adesso state tranquilli". Ma non ha nemmeno il tempo di finire la frase che uno degli aggressori, lo colpisce con un violento pugno. In pochi istanti la situazione degenera, gli agenti vengono picchiati, uno dei due cade a terra e viene preso a calci, anche al volto. Si sarebbero svolti così, secondo la ricostruzione del Corriere del Ticino, i fatti al centro dell'inchiesta sul pestaggio del 24 settembre, avvenuto a margine del derby Lugano-Ambri. Insomma i due poliziotti sono stati picchiati unicamente perché riconosciuti come rappresentanti delle forze dell'ordine.
In carcere restano tre giovani "tifosi" del Lugano: due 21enni e un 18enne, arrestato una decina di giorni fa. Uno dei due ventunenni è stato coinvolto in febbraio nella rissa al capannone di carnevale di Montagnola: anche in quall'occasione, un gruppo di giovani violenti, picchiarono due agenti di Polizia, della Comunale di Collina d'Oro. Ora emerge che anche il 18enne fu coinvolto nei fatti di Montagnola.
Il secondo 21enne arrestato su ordine del procuratore generale John Noseda nega - come liberatv ha già scritto settimana scorsa - di aver preso parte al pestaggio fuori dalla Resega. Dice che c'è stato un errore di persona e che lui si trovava da un'alra parte. Ma, sempre secondo il Corriere del Ticino, sarebbe stato incastrato da un vistoso e piercing che porta tra il naso e la fronte e che lo ha reso riconoscibile.
I tre sono accusati anche di esposizione a pericolo della vita altrui. L'inchiesta prosegue anche sul fronte degli altri episodi di violenza registrato in occasione del primo derby stagionale: dalle lamette piazzate sulla balaustre della curva degli ospiti agli scontri nella zona del cimitero di Lugano.
red