BERNA – “Ha senso aderire a simili programmi quando costerebbe molto meno finanziare direttamente gli studenti intenzionati a svolgere semestri all’estero?”. È questa una delle domande poste da Lorenzo Quadri, consigliere nazionale leghista, in merito al programma universitario europeo di scambio Erasmus.
Quadri, sulla scorta delle dichiarazioni del portavoce della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione Martin Fischer, che ha affermato che solo l’1,45% (2814 studenti su 185mila) degli studenti prende parte al programma, rivolge pertanto al Consiglio federale le seguenti domande:
“- Il CF conferma che solo l’1.45% degli studenti partecipa a programmi Erasmus?
- Come valuta il CF queste esigue percentuali?
- In considerazione del fatto che, per quel che attiene alle facoltà scientifiche, difficilmente un periodo presso un ateneo UE può essere reputato un valore aggiunto in considerazione del fatto che quelli elvetici sono meglio posizionati, non si ritiene che l’incidenza di questi programmi sia ancora inferiore di quel che appare?
- Il CF conferma che non ci sarebbero rilevamenti statistici sulla percentuale di studenti svizzeri che partecipano ad Erasmus?
- Se sì, è normale che non esistano dei rilevamenti completi ed aggiornati in relazione ad un programma che costa decine di milioni di Fr ogni anno?
- Il CF è in grado di indicare quanti studenti per facoltà hanno partecipato a programmi Erasmus nel 2012?
- Ha senso aderire a simili programmi quando costerebbe molto meno finanziare direttamente gli studenti intenzionati a svolgere semestri all’estero?
- Perché il CF non ha subito relativizzato la portata dell’esclusione della Svizzera da Erasmus ad opera dell’UE in considerazione a) delle nuove richieste finanziarie UE, la quale pretendeva un raddoppio del contributo elvetico, b) dell’esiguità del numero dei partecipanti svizzeri?”
red