ImmigrazioneMassa
06.04.2014 - 11:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gobbi: "In Ticino 180'000 premessi per stranieri. Situazione preoccupante, abbiamo stretto le viti. Segnalateci gli abusi"

Il ministro: "Sappiamo che si­mili controlli potrebbero essere con­siderati al limite dell’accordo sulla libera circola­zione, ma sono sono necessari"

BELLINZONA - Il ministro delle Istituzioni Norman Gobbi spiega sul Mattino di oggi la politica adottata dal suo Dipartimento sul rilascio di permessi agli stranieri. E dice: abbiamo stretto ulteriormente le viti. Sono stati diversi i casi emersi di permessi di soggiorno dati a persone, anche a pregiudicati, che a un'analisi più attenta non sarebbero stati rilasciati.

"Non sono stati pochi gli epi­sodi in cui il Ticino è stato confrontato con richieste di permessi da parte di stra­nieri la cui integrità era dubbia", premette Gobbi. E aggiunge: "Nonostante le maglie già strette, abbiamo de­ciso di stringere ul­teriormente: perdendo magari in celerità, ma guadagnando cer­tamente in sicurezza. La realtà ticinese conta quasi 100mila permessi attivi per stranieri residenti (B+C), e un totale complessivo di 180mila permessi (frontalieri e ri­chiedenti l’asilo inclusi). Un numero impressionante, se teniamo conto che gli Svizzeri residenti in Ticino sono circa 240mila. Per anni, questa mol­titudine di permessi era stata gestita mirando ad una loro sollecita evasione, alfine di evitare la giacenza di troppe richieste".

Da alcuni mesi, e a maggior ragione dopo la votazione del 9 febbraio, continua il ministro, "è stato de­ciso di cambiare paradigma puntando sulla qualità dei dati e sulle verifiche di dettaglio possibili, consci che si­mili controlli potrebbero essere con­siderati al limite di quanto disposto dall’accordo sulla libera circola­zione. Se il Ticino è già stato richia­mato dall’autorità di sorveglianza eu­ropea sulla libera circolazione e dall’Ufficio federale della migra­zione sulla prassi già restrittiva appli­cata dal Dipartimento istituzioni, sicuramente arriverà un ulteriore ri­chiamo ad attenerci alle indicazioni lassiste, che vorrebbero un’automa­tica procedura di rilascio".

La situa­zione in Ticino è tale per cui un controllo ancor più approfondito è opportuno e necessario, scrive il ministro. "Da un lato abbiamo infatti stranieri che poco tempo dopo essere arrivati da noi, perdono il lavoro e finiscono al be­neficio delle assicurazioni sociali, pesando quindi sulle finanze canto­nali e comunali. D’altro lato in Ti­cino è stata riscontrata la presenza di persone straniere di origine italiana legate anche alle organizzazioni cri­minali del Meridione; una situazione preoccupante che non può e non deve essere tollerata, e va quindi combat­tuta con misure di polizia e ammi­nistrative".

La situazione in Ticino è estre­mamente preoccupante, poiché siamo esposti a fenomeni fi­nora non conosciuti e le cui potenziali evoluzioni fan­no pensare. La presenza di persone indeside­rate è da evitare; questo può essere combattuto anche con una partecipa­zione attiva dei cit­tadini, conclude Gobbi: "dobbiamo tenere alta la guar­dia e chiedere rispetto per il nostro Paese e la nostra popolazione".

red

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