“I cittadini residenti potrebbero partecipare agli investimenti in qualità di risparmiatori. Se ben gestito, aumenterebbe il nostro profilo internazionale, consolidando l’influenza economica e politica della Svizzera”
di Paolo Morel *
Sono anni che ci penso e non è di per se un’idea completamente nuova. Anche in Svizzera, a diverse riprese, se ne è parlato negli anni passati ma poi nulla è stato concretizzato: né uno studio di fattibilità né tanto meno un vero dibattito politico d’opportunità.
Eppure di esempi ce ne sono e funzionano: vedi il Fondo Sovrano norvegese. Oggi NBIM (Norges Bank Investment Management) è il primo azionista di UBS, segno che l’integrazione di CS è considerata non solo fattibile ma anche potenzialmente redditizia. Malgrado le vicissitudini di CS, stiamo dimostrando di avere grande competenza in ambito organizzativo e soprattutto finanziario. Ogni tanto abbiamo peccato di esterofilia pensando che i manager di calibro internazionale fossero da reclutare prevalentemente all’estero ma così non è. Di bravi, molto bravi ce ne sono anche da noi e la storia recente, anche se tormentata, lo dimostra.
Un fondo sovrano è un fondo di investimento di proprietà statale che investe in varie attività infrastrutturali, imprenditoriali e/o finanziarie. Lo scopo sarebbe l’acquisizione di beni, infrastrutture e partecipazioni strategiche in Svizzera e all’estero.
Ma come lo sviluppiamo, da dove partiamo? La Banca Nazionale Svizzera finanzierà e pertanto sarà regolarmente remunerata per i capitali che investirà nel Fondo sovrano. Invece di acquistare obbligazioni tedesche o azioni americane investirà in uno strumento nazionale utile allo sviluppo del Paese.
Una componente chiave sarebbe la possibilità di coinvolgere finanziariamente anche la popolazione. Potrebbero essere introdotti programmi che consentono ai cittadini residenti di partecipare agli investimenti del fondo in qualità di risparmiatori, fornendo loro un senso di vera appartenenza.
Un fondo sovrano ben gestito aumenterebbe il nostro profilo internazionale contribuendo così a consolidare l’influenza economica e politica della Svizzera. Sarebbe fondamentale garantirne la trasparenza e la responsabilità nella gestione. Questo richiederebbe una solida struttura di governance, regole chiare di investimento e monitoraggio costante. Il fondo svolgerebbe, insieme alla BNS e alla sua politica monetaria, un ruolo nella crescita economica e infrastrutturale del paese, fornendo una riserv finanziaria in caso di crisi o shock economici.
La sua implementazione richiede una pianificazione e una progettazione attente. La sua creazione necessiterebbe di decisioni importanti richiedendo il coinvolgimento di imprenditori esperti dei vari settori economici, legislatori e una partecipazione pubblica di supervisione, per garantirne il successo: tutti profili ampiamente disponibili in Svizzera.
*Candidato PLR al Consiglio Nazionale