Appaltopoli
16.01.2015 - 08:050
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Locarno, mandato per mandato, ecco tutte le violazioni di legge accertate dall'Ufficio appalti: "Lacune gravi, palesi irregolarità e deficit di trasparenza"

Ecco i principali passi del rapporto sul caso che ha fatto tremare Palazzo Marcacci

LOCARNO - È un rapporto di una dozzina di pagine. Datato 9 dicembre 2014. Un rapporto elaborato dall’Ufficio dei lavori sussidiati e degli appalti (USLA), che fa capo al Dipartimento del territorio. Il Municipio di Locarno lo ha ricevuto nei giorni scorsi, accompagnato da una lettera della Sezione degli enti locali (SEL), destinataria del rapporto. 

Il tema è quello dei mandati diretti, il caso scoppiato a fine agosto 2013 dopo l’uscita pubblica del municipale Giuseppe Cotti sul nostro portale (leggi l’articolo correlato). Tutti gli articoli usciti in seguito si possono rileggere cliccando qui: http://www.liberatv.ch/parole/itvterm/%2523appaltopoli.

Sulla base delle segnalazioni di Cotti, il procuratore generale, John Noseda, decise di intervenire e il 13 settembre scattò un blitz degli inquirenti a Palazzo Marcacci, sede del Municipio.
In effetti, di penalmente rilevante non emerse nulla, ma Noseda segnalò alcune irregolarità alla SEL, la quale ha poi sottoposto i casi all’USLA, le cui conclusioni sono appunto oggetto del recente rapporto, di cui siamo in grado di pubblicare i principali contenuti.

La sintesi della Sezione Enti Locali

“Sono emerse chiare violazioni direttamente imputabili al Municipio di Locarno nell’applicazione della legge sulle commesse pubbliche e carenze di controllo sulle deleghe ai servizi amministrativi nell’ambito delle commesse pubbliche – si legge nella lettera della SEL, che riassume le conclusioni del rapporto -. Sono state riscontrate violazioni nei seguenti settori: pulizie stabili comunali e servizi igienici, manutenzioni stradali, manutenzioni del genio civile, assicurazioni, metalcostruzioni, fornitura di olio combustibile e di materiale e mobilio scolastico”.

E ancora: “Gli accertamenti hanno inoltre appurato una sistematica violazione dell’articolo 7 della legge, che prevede l’obbligo di pubblicare annualmente la lista delle commesse aggiudicate per mandato diretto o per concorso su invito”.
La SEL, riprendendo sempre il rapporto dell’ULSA, sottolinea comunque che nel frattempo,  il Municipio ha “messo in atto misure volte a correggere le disfunzioni e le violazioni di legge nelle procedure di assegnazione delle commesse pubbliche, nonché nei processi decisionali in delega all’amministrazione”.

Sui contenuti e conclusioni del rapporto dell’ULSA l’Esecutivo di Locarno ha ora la possibilità di esprimersi, soprattutto in merito alle “ipotesi di violazione attribuitegli”.
Osservazioni e complementi che dovranno permettere alla Sezione degli enti locali di disporre “di un quadro il più possibile completo, il cui esito sarà sottoposto a tempo debito al Consiglio di Stato, nell’ottica delle valutazioni che sono di pertinenza della Sezione stessa”. 

L’Ufficio appalti: “Le lacune sono gravi” 

Ma veniamo al rapporto dell’Ufficio appalti, iniziando da un passo delle conclusioni: “In definitiva si può sostenere che le lacune riscontrate sono da considerare gravi, a maggior ragione in considerazione del fatto che si sta discutendo non certo di un piccolo comune bensì di uno tra i più popolosi del Cantone. Le contromisure adottate dopo l’avvio degli accertamenti possono comunque sin qui ritenersi soddisfacenti. L’attenzione sul settore delle commesse pubbliche deve però essere mantenuta con costanza affinché non si ricada nuovamente nei medesimi, o in altri, errori d’applicazione”.

Il caso Albatros

Nel 2001 il Municipio, si legge nel rapporto, aprì il concorso per le pulizie degli stabili comunali e dei servizi igienici, vinto dall’impresa Pulimania, che ottenne il mandato per tre anni, dal 2002 alla fine del 2004.
Ma per insoddisfazione del committente, il mandato fu revocato alla Pulimania e affidato all’Albatros, società individuale di Tomo Brzovic, che si al concorso si era classificata seconda.
Tale attribuzione, spiega l’Ufficio appalti, non risulta corretta in quanto non si poteva riattivare la procedura di concorso pubblico, “essendo stato il mandato già assegnato, e nemmeno si poteva procedere per incarico diretto in quanto il valore totale dei lavori assegnati all’Albatros sul biennio 2003/2004, pari a oltre 180'000 franchi, supera quello autorizzato per questo tipo di mandati”.
Si sarebbe dunque dovuto aprire almeno un concorso su invito o, se c’era urgenza di sostituire la Pulimania, incaricare l’Albatros per un solo anno. Invece negli anni successivi il mandato è continuato fino al 2013 senza particolari formalità di incarico, come una commessa ricorrente, il cui valore è però in netto contrasto con la legge sulle commesse pubbliche.

“Ad eccezione del concorso pubblico iniziale – rileva l’USLA -, non risulta che il Municipio abbia mai verificato il pagamento di oneri sociali e imposte da parte della ditta”.

Irregolarità anche sulle manutenzioni stradali

“Palesi irregolarità” sono state riscontrate anche nel campo delle manutenzioni stradali.
Nel 2007 il Muncipio avviò un concorso per lavori di pavimentazioni stradali necessarie in quell’anno. Ma, malgrado il mandato fosse limitato al 2007, il Comune ha ricorso ai servizi delle due imprese aggiudicatarie – la Franco Rossi di Locarno e la Pavisud di Gordola – fino alla fine del 2013, limitandosi ad adeguare i costi unitari in due occasioni, nel 2009 e nel 2011. “Gli accordi sul prolungamento dei mandati vennero concordati direttamente tra le imprese e l’Ufficio tecnico, senza coinvolgere il Municipio”, che non risulta abbia nemmeno accertato la conformità dell’agire dei suoi funzionari nell’ambito della commessa.

Le irregolarità nelle manutenzioni civili

Irregolarità sono state accertate anche nelle opere di genio civile, affidate su concorso nel 1997 alla neo-costituita impresa edile Canonica. Si trattava di un appalto della durata di due anni per l’esecuzione di “opere di manutenzione ordinaria da capomastro”.
Ma la ditta ha continuato a svolgere quei lavori fino al 2013, fatturando mediamente al Comune 95'000 franchi all’anno, per un totale quindi, tra il 2001 e il 2013 di oltre un milione e 200'000 franchi.
Il Municipio avrebbe dovuto mettere a concorso questi lavori almeno a partire dal maggio 2001, data di entrata in vigore della legge sulle commesse pubbliche, che pure in questo caso è stata ripetutamente violata.
In aggiunta ai lavori ordinari, osserva il rapporto, la ditta Canonica ha inoltre ricevuto tra il ’97 e il 2013 diversi altri incarichi, anche con la formula del mandato diretto.

Le polizze assicurative

Anche le polizze assicurative, si legge nel rapporto dell’USLA, sono state stipulate con la formula del mandato diretto, e per gran parte di esse non è stata adottata la procedura corretta che in alcuni casi avrebbe dovuto essere quella del concorso a invito, in altri quella del concorso pubblico. 

I mandati a Luigino Vidoli

A partire dal 2009 la città ha affidato diversi lavori di metalcostruzione alla ditta Luigino Vidoli di Locarno. Trattandosi di una commessa ricorrente, per la cui determinazione del valore occorre considerare il costo su quattro anni – spiega il rapporto dell’USLA -, “l’attribuzione dell’appalto per queste manutenzioni ordinarie era tale da imporre l’aggiudicazione attraverso un pubblico concorso”.
La Sezione rileva anche che la ditta individuale Vidoli, non iscritta a registro di commercio, ma operante dal ’78, non possiede i titoli tecnici per partecipare agli appalti pubblici.
Il titolare non è in possesso di alcun titolo di studio o tirocinio, ma ha solo iniziato un apprendistato di metalcostruttore senza mai terminarlo. Nemmeno qui risulta una verifica da parte del Comune sull’avvenuto pagamento degli oneri sociali da parte della ditta incaricata. La Città ha interrotto i rapporti con la Vidoli nel 2013 causa insoddisfazione per i lavori svolti e per il tenore delle fatture presentate dal titolare.

Due lacune lievi

Il rapporto rileva infine una “lacuna di lieve entità” per quanto riguarda la fornitura di olio combustibile.
Non particolarmente rilevante appare anche il caso segnalato nel settembre del 2014 dall’avvocato Vittorio Mariotti in merito alla procedura di acquisto di materiale scolastico, dicastero diretto dal municipale Cotti.

La mancata pubblicazione delle commesse

Veniamo infine alla mancata pubblicazione delle commesse aggiudicate per mandato diretto o concorso a invito. “Dagli accertamenti compiuti già dalla Magistratura e successivamente dallo scrivente ufficio – si legge nel rapporto – emerge che tali liste non sono mai state pubblicate benché tale obbligo fosse imposto fin dall’entrata in vigore della legge sulle commesse pubbliche nel 2001”.

Infine, le conclusioni: dall’esame della documentazione, l’Ufficio appalti ha accertato “una lacunosa, se non del tutto assente, applicazione della Legge sulle commesse pubbliche, in particolare nel caso dell’aggiudicazione di commesse ricorrenti, nonché nella pubblicazione delle liste delle commesse aggiudicate”.
L’Ufficio appalti rileva poi un elemento non trascurabile: “I concorsi avviati tra il 2013 e il 2014 hanno generato in alcuni casi dei sostanziosi risparmi a beneficio dei conti pubblici che, se attuati con la dovuta tempestività, avrebbero permesso di liberare risorse da reinvestire nella politica del personale o in altre necessità. L’ampio ritardo nella pubblicazione delle liste delle commesse, oltre a determinare un deficit di trasparenza all’interno delle istituzioni e nella cittadinanza ha altresì contribuito a creare un clima di mancanza di fiducia che ha in definitiva condotto fino all’interessamento penale”.

emmebi

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