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28.03.2017 - 11:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Accipicchia, quanta scienza!". Quadri ribatte a Bertoli sullo studio dell'IRE: "L'unica propaganda inculcata nella testa dei cittadini è la "percezione" che i bilaterali sono assolutamente indispensabili"

Il Consigliere nazionale leghista: "E quando il tentativo di trasmettere “percezioni positive” a proposito della scellerata politica delle frontiere spalancate non va a buon fine nelle urne, ci pensa poi la sinistra di Bertoli, assieme al PLR ed al PPD, a cancellare l’esito della votazione"

di Lorenzo Quadri*
 
 
L’illuminata posizione del direttore del DECS compagno Manuele Bertoli a proposito dell’ultimo studio farlocco dell’IRE sul frontalierato mancava all’appello. Per fortuna non siamo rimasti orfani a lungo.
Secondo lo studio dell’IRE (che l’istituto, finanziato con i milioni del contribuente, si è auto-commissionato) l’esplosione incontrollata del frontalierato non è un problema per il mercato del lavoro ticinese. 65mila frontalieri? 8000 residenti in assistenza? Soppiantamento? Dumping salariale? Sono solo “percezioni”! 
 
Una simile fanfaluca, vista la delicatezza del tema, non poteva che suscitare “vivaci reazioni”. A ragione. Ecco quindi il compagno Bertoli, Consigliere di Stato del partito del “devono entrare tutti”, partire lancia in resta in soccorso dell’IRE e del suo direttore Rico Maggi, ignominiosamente attaccati dai leghisti populisti e razzisti.
 
“Se la distanza tra la realtà dei fenomeni e la loro percezione da parte della popolazione è significativa, la nostra democrazia ha un problema serio – ci illumina il direttore del DECS -. Perché le scelte non saranno prese in base a considerazioni pertinenti, ma a effetti indotti da questa o quella campagna comunicativa”. Accipicchia, quanta scienza! Infatti, ormai da anni è in atto una martellante propaganda di regime – a cura di élite spalancatrici di frontiere, partitocrazia e mass media “allineati” e slinguazzanti – volta ad inculcare nei cittadini la “percezione” che i bilaterali sono assolutamente indispensabili; che le frontiere spalancate sono in realtà una goduria oltre che un imprescindibile obbligo morale; che davanti agli eurofalliti bisogna per forza calare le braghe altrimenti sarà l’apocalisse; che sul mercato del lavoro ticinese va tutto a meraviglia. Questi sì che sono “fatti alternativi”! 
 
 
E quando, malgrado l’impegno profuso, il tentativo di trasmettere “percezioni positive” (più grezzamente si potrebbe parlare di lavaggio del cervello) a proposito della scellerata politica delle frontiere spalancate non va a buon fine nelle urne, ed il cittadino vota basandosi sulla realtà e non sulla propaganda di regime, ci pensa poi la sinistra di Bertoli, assieme al PLR ed al PPD, a cancellare l’esito della votazione. Perché la realtà alternativa, quella del “tout va bien, Madame la Marquise”, deve prevalere.
 
*Consigliere Nazionale Lega
 
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