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Politica e Potere
17.09.2017 - 10:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Una fattura che imbarazza la politica. Il titolare dell'agenzia Argo1 contribuì con 150 euro a un week end di Fiorenzo Dadò e della sua compagna in un hotel di Bormio. La donna è stata sentita dalla magistratura: nulla di penale. Il presidente del PPD: "P

Secondo la Rsi i 150 euro anticipati dal titolare di Argo1 (e scaricati sul conto della ditta), sarebbero stati stornati dalla fattura del soggiorno. Il Ministero pubblico ha voluto valutare eventuali aspetti di rilevanza penale e per questo la funzionaria, compagna del presidente del PPD è stata interrogata

BELLINZONA - Centocinquanta euro di prenotazione per un hotel a Bormio, in Valtellina. E quei pochi soldi diventano un caso politico, perché si legano all’inchiesta sul mandato milionario all’agenzia Argo1, che ha gestito la sicurezza nelle strutture d’accoglienza per i migranti.
Il caso, rivelato ieri sera dal Quotidiano, sarà al centro di una puntata della trasmissione Falò della Rsi.

Ma vediamo cosa è successo. Tutto ruota attorno a una prenotazione effettuata dal titolare della Argo1, finito in carcere qualche mese fa e poi rilasciato.

Una prenotazione in un albergo di Bormio dove ha soggiornato durante un fine settimana la responsabile del servizio richiedenti l’asilo del Cantone. La funzionaria, che dal 2014 gestisce la sistemazione logistica dei richiedenti l’asilo, è stata sentita dalla procuratrice capo Fiorenza Bergomi, ma il caso non ha, almeno allo stato attuale, alcuna rilevanza penale. Potrebbe però avere ripercussioni sul piano politico perché, ad accompagnare la funzionaria (C. F.) c’era il suo compagno, Fiorenzo Dadò, presidente del Ppd.

Secondo la ricostruzione della Rsi, quando la coppia ha lasciato l’albergo e pagato il conto, i 150 euro anticipati dal titolare di Argo1 (e scaricati sul conto della ditta di sorveglianza), sarebbero stati stornati dalla fattura del soggiorno. Il Ministero pubblico ha voluto valutare eventuali aspetti di rilevanza penale e per questo C.F. è stata interrogata nelle scorse ore.

Dadò, interpellato dal Quotidiano, ha dichiarato che il problema non sussiste, essendo lui un privato cittadino e non un funzionario pubblico. Ed è stato proprio lui a pagare il soggiorno.
Ora bisognerà capire se e come si porrà il problema dell’opportunità a livello politico e amministrativo.

La relazione sentimentale di Dadò con la funzionaria, pur rientrando nella sfera privata, fu già oggetto di un’interrogazione del deputato Matteo Pronzini che sollevò il problema del conflitto di interessi quando Dadò entrò in prima battuta nella Sottocommissione parlamentare di vigilanza sul Caso Argo1.

Il caso del fine settimana a Bormio sarà discusso anche dalla commissione parlamentare della Gestione, che nelle prossime settimane dovrà fare il punto sulla vicenda Argo1.


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