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04.10.2017 - 13:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Argo1, le decisioni del Governo. Manuele Bertoli: "Non chiederemo a Beltraminelli di cedere la Divisione dell'azione sociale. Il Cantone sarà parte civile nel procedimento penale. E abbiamo nominato un perito per approfondire aspetti ancora da chiarire.

Bertoli sulla richiesta del PS: “Abbiamo deciso di non chiedergli di fare un passo indietro perché quello che è successo con il caso Argo1 e la situazione attuale sono distanti nel tempo e diversi. Oggi la situazione sul fronte dei richiedenti l’asilo è sotto controllo e il settore è stato ristrutturato”

BELLINZONA – Il presidente del Governo, Manuele Bertoli, ha premesso: “Siamo qui per trasparenza massima, per spiegare quali decisioni abbiamo preso questa mattina sul cosiddetto caso Argo1”. Durante la conferenza stampa Bertoli ha annunciato che “il Cantone si costituirà accusatore privato nel procedimento penale in corso, come ha chiesto ieri la Commissione parlamentare della gestione. Questo ci consentirà di accedere al dossier della magistratura”.

Il Governo ha invece respinto la richiesta avanzata nei giorni scorsi dal Partito socialista, che ha chiesto al direttore del Dipartimento socialità di lasciare la direzione della Divisione dell’azione sociale: “Abbiamo deciso di non chiedergli di fare un passo indietro perché quello che è successo con il caso Argo1 e la situazione attuale sono distanti nel tempo e diversi. Oggi la situazione sul fronte dei richiedenti l’asilo è sotto controllo e il settore è stato ristrutturato”.

Il terzo tema affrontato è legato ai vari addentellati del caso Argo1. “C’è la questione ben nota della procedura di delibera sbagliata - ha aggiunto Bertoli -. Che non sia stata fatta secondo i canoni di legge è un fatto accertato, sul quale non c’è molto da approfondire. L`errore e la responsabilità politica di questo errore sono stati riconosciuti. Ala luce di quanto è successo, c’è stata una sensibilizzazione di tutta l’Amministrazione sulla questione delle deleghe. Inoltre, la Sezione delle finanze e il DFE stanno lavorando a una nuova direttiva sul controllo dei pagamenti, che si è rivelato in parte problematico”.

Il Governo ha inoltre istituito un gruppo di lavoro sull’analisi dei potenziali rischi nell’Amministrazione cantonale, che sarà pronto entro fine anno. Sul ruolo di Renato Scheurer, responsabile dell’Ufficio del sostegno sociale, ci sono approfondimenti in atto, sulla posizione del funzionario e sul suo settore. “Non siamo stati con le mani in mano, insomma”, ha detto Bertoli.

Il mandato diretto alla Argo1 avrebbe dovuto essere messo a concorso, e anche questo è già stato accertato, ha proseguito il presidente del Governo. “Anche in questo caso l’errore è stato riconosciuto a più riprese. Tenuto conto di questo problema è stato costituito un gruppo di lavoro sulla gestione delle commesse pubbliche, che ha già rassegnato il suo rapporto. Ora la gestione della sicurezza nei centri è stato messo a concorso ma c’è stato un ricorso quindi bisognerà attendere la decisione del tribunale”.

Sul piano delle autorizzazioni date dal Dipartimento delle istituzioni, meglio dalla Polizia amministrativa, alla Argo1 e alle persone che lavoravano per l’azienda, si è accertato che sono state attribuite in modo regolare.

Altra decisione importante presa questa mattina dal Governo è stata la nomina di un perito esterno, l’ex procuratore pubblico Marco Bertoli, che sarà affiancato da Francesco Catenazzi, consulente giuridico del Consiglio di Stato. Avrà il compito di effettuare verifiche su alcuni aspetti. “Vogliamo capire da lui – ha spiegato il presidente del Governo, dopo aver precisato che non è un suo parente - in che misura il prezzo offerto dall’azienda fosse conforme. Dovrà inoltre verificare la conferma del mandato ad Argo1 dopo il periodo di prova di quattro mesi. Una delle ipotesi è che alla fine del periodo di prova non ci fossero le condizioni per confermare il mandato, perché mancava una serie di requisiti”.
Marco Bertoli dovrà infine analizzare la questione dei controlli da parte del Cantone sulla gestione dei centri: con quali modalità e se erano davvero preannunciati da parte di qualche ‘talpa’. Come pure la lista delle ore fatturate da Argo1 al Cantone: l’ipotesi è che alcune persone non fossero autorizzate a lavorare come agenti di sicurezza o non fossero dipendenti dell’azienda.

Il resto, ha concluso Manuele Bertoli, è di competenza del Ministero pubblico, che dovrà valutare le ipotesi di truffa, corruzione di funzionari (che il procuratore generale Noseda ha comunque escluso allo stato attuale), frode fiscale ed eventualmente riciclaggio.

red


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