Lo show di anarchia linguistica del deputato di Macerata, elettrauto in pensione. Tema: il carcere e la certezza della pena. Venti secondi di analfabetismo in Parlamento
ROMA - Mercoledì scorso, dopo aver ricevuto la parola dal presidente Rocco Buttiglione, l'onorevole Eraldo Isidori, elettrauto in pensione di Macerata, interviene per la prima volta da quando, nel 2012, è stato eletto alla Camera per la Lega Nord. Leggendo un appunto, Isidori dice la sua sul carcere: “Il carcere è un penitenziario, non è un villaggio di vacanza. Si deve scontare la sua pena perscritta, che gli aspetta. Lo sapeva prima fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata, grazie". Uno show di anarchia linguistica che sta già spopolando sul web. Un mix tra Totò e Cetto Laqualunque. Il senso del discorso di Isidori, è parso di capire, era un appello al rispetto del principio della certezza della pena, per far sì che chi viene condannato sconti effettivamente il periodo di detenzione previsto per quel reato.