CRONACA
Lugano: e fu così che i monomarca sbaragliarono i piccoli privati in via Nassa
Le grandi firme stanno annientando, a poco a poco, i negozi e le boutique a conduzione famigliare. “È la vittoria di chi ha i mezzi su chi non li ha", speiga Paolo Poretti

LUGANO - Via Nassa, la via del lusso luganese che da anni attira i portafogli di facoltosi ticinesi e turisti, vanta negozi sempre più prestigiosi, da Versace a Ermes, da Ermenegildo Zegna a Luis Vuitton, fino agli ultimi arrivati Emporio Armani e Gucci. Per Lugano si tratta certamente di un punto di prestigio, ma può rivelarsi anche un problema legato al commercio tradizionale. Le grandi firme infatti stanno annientando, a poco a poco, i negozi e le boutique a conduzione famigliare.

“È la vittoria di chi ha i mezzi su chi non li ha», afferma Paolo Poretti, Presidente della Società dei Commercianti di Lugano. E spiega che le maggiori possibilità finanziarie dei grossi gruppi rispetto ai piccoli commercianti consente loro di pagare affitti salatissimi pur di avere un posto in prima fila nella vetrina glamour della città.

Spiega Poretti: “I negozi multimarca devono puntare necessariamente al bilancio positivo di fine anno per poter sopravvivere, mentre alcune catene importanti possono decidere di sopportare delle perdite a favore di una maggiore visibilità: conta più il punto strategico in centro città delle vendite in sé”. Insomma è come se queste vetrine rientrassero nel budget che i grossi gruppi di moda internazionali destinano alla pubblicità.

Una via di promozione pubblicitaria per i negozi del lusso, quindi? No, secondo Mario Tamborini, Segretario dell’Associazione Commercianti di via Nassa, che afferma che la clientela dei negozi monomarca c’è, ed è disposta a spendere.

Vero è che la questione degli affitti rischia di escludere anche i pochi negozi famigliari rimasti in Via Nassa: più i grossi gruppi del lusso sbarcano a Lugano, più le pigioni salgono, “come un cane che si morde la coda”, sostiene Tamborini.

Che sia puro marketing o che esista una vera clientela, il problema risiede nell’appiattimento e nella perdita di varietà che soffrono Lugano e tutte le altre grandi città, non solo in Svizzera. Fino a qualche anno fa, il turista in vacanza trovava anche nel cuore della city luganese, oltre alle banche, anche negozi caratteristici e prodotti particolari che a casa sua non avrebbe trovato, ma negli ultimi anni Via Nassa si sta allineando alle luxury road tipiche delle grandi città, da Roma a Milano e Parigi:gli stessi brand e le stesse vetrine si susseguono una dietro l’altra.

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

ABITARE

Gehri Rivestimenti, dove la materia prende parola

02 MAGGIO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Gardi Hutter e Arturo Brachetti al LAC

01 MAGGIO 2025
LETTURE

Mariella Mulattieri-Binetti: “Il re dal lobo spezzato”. La malattia come opportunità di crescita

01 MAGGIO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Fondazione Matasci per l'Arte, "Elisabetta Bursch e l’armonia dei contrari"

22 APRILE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

LAC, al via “Aspettando l’opera”: un viaggio tra musica, cinema e teatro

22 APRILE 2025
OLTRE L'ECONOMIA

Cc-Ti: “Negoziare? Sì, no, forse, magari…”

17 APRILE 2025
LiberaTV+

CRONACA

Francesco, la sua eredità e il Conclave. Tre domande a Claudio Mésoniat

26 APRILE 2025
ENIGMA

Trump-Zelensky: il vertice di San Pietro

27 APRILE 2025
ANALISI

Francesco, anatomia di un papato

22 APRILE 2025