“Pur comprendendo le vostre rivendicazioni non possiamo che confermare l’impossibilità di dare seguito positivo alla vostra richiesta” di prolungare gli orari del sabato
BELLINZONA/GRANCIA - Nei giorni scorsi, la direzione del Parco Commerciale Grancia aveva inviato una raccomandata al Consiglio di Stato per ribadire la situazione discriminante che da anni il centro subisce nei confronti di altri concorrenti del Sottoceneri.
In particolare, l'amministratore Daniele Radaelli e il direttore Fabio Canciani sottolineavano come il Centro Grancia - che non sorge in località “di confine” -, fosse svantaggiato dagli orari di apertura ridotti rispetto ad altri negozi che sorgono in “località di confine” e che quindi possono restare aperti tutti i giorni fino alle 19.00, compreso il sabato, quando a Grancia si chiude alle 17.
Puntualmente, è arrivata la risposta del Consiglio di Stato, che ha ribadito, in primis, di essersi già espresso più volte in merito alle deroghe sull’estensione degli orari. Nel Marzo del 2011, il Governo ha licenziato un messaggio relativo alla nuova Legge sull’apertura nei negozi, “conscio del fatto che da anni la legge cantonale sul lavoro è vetusta e incapace di rispondere efficacemente ai mutamenti sociali intercorsi dal 1968 ad oggi”, spiega la il Governo.
L’articolo del disegno di legge, prevede che “dal lunedì al venerdì, escluso il giorno di apertura serale, i negozi possano restare aperti tra le ore 06.00 e le ore 19.00, il sabato tra le ore 06.00 e le ore 18.00. È di palmare evidenza che l’entrata in vigore di questa disposizione accoglierebbe sostanzialmente la vostra richiesta, nel senso che uniformerebbe a livello cantonale gli orari d’apertura dei negozi”, prosegue l’Esecutivo nella risposta.
Tuttavia, come rilevano i vertici del Parco Commerciale Grancia, la riforma non è ancora stata affrontata dal Gran Consiglio. “L’esame del messaggio è stato sospeso in attesa di conoscere l’esito della mozione presentata dal Consigliere agli Stati Fabio Abate il 29 settembre 2012 in merito al lavoro domenicale”, prosegue il Consiglio di Stato. Quindi, conclude, “Pur comprendendo le vostre rivendicazioni non possiamo che confermare l’impossibilità di dare seguito positivo alla vostra richiesta”.
Per il momento quindi, il Parco Commerciale Grancia (così come tutti i negozi dell'area commerciale e i centri che non si trovano in "località di confine") continuerà a subire la “situazione discriminante” che ormai da anni lo affligge.