CRONACA
Beltraminelli rassicura: i pronto soccorso di Faido e Acquarossa continueranno a esistere
La decisione è stata comunicata dal direttore del DSS nel corso dell’incontro con sindaci e municipali delle Valli Leventina e Blenio: gli ospedali saranno riconvertiti in base alla nuova Pianificazione, ma mantenendone l’attuale servizio d’urgenza 24/24

BELLINZONA – I Pronto soccorsi (Ps) di Faido e Acquarossa continueranno a esistere. L’ha assicurato ieri il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, direttore del Dipartimento sanità e socialità, nel corso dell’incontro, in cui era affiancato anche dal direttore dell’Ente ospedaliero cantonale Giorgio Pellanda, avuto a Bellinzona con sindaci e municipali delle Valli Leventina e Blenio. A darne notizia LaRegione di oggi.

I due ospedali saranno riconvertiti in base alla nuova Pianificazione ospedaliera in consultazione, modifica che prevede di conferire nuovi contenuti ai due nosocomi. Per Faido è prevista la riconversione in struttura di riabilitazione, mentre quello di Acquarossa diventerà un istituto di cura post acuto geriatrico per anziani che lasciano l’ospedale ma non sono ancora in grado di far rientro a domicilio. Nell’ambito di questi cambiamenti, Dss e Eoc avevano previsto inizialmente di smagrire l’attuale servizio dei due Pronto soccorsi, trasformandoli in ambulatori medici per le urgenze con apertura diurna.

Progetto che aveva scatenato fin da subito il malcontento nelle due valli, dove i due Ps sono ritenuti fondamentali per la loro prossimità. Nonostante già ora i casi più complessi vengano deviati a Bellinzona o Lugano, i due registrano annualmente circa 5mila pazienti. I contrari al progetto sottolineavano anche come deviare la maggior parte di questi casi su San Giovanni e Civico avrebbe comportato problemi logistici non indifferenti, soprattutto a Bellinzona.

Dall’incontro di ieri, ecco quindi la rassicurazione che i due ospedali saranno sì riconvertiti, ma mantenendo l’attuale servizio di Pronto soccorso con presidio 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Come anche sono state ottenute garanzie sul personale attualmente impiegato: Beltraminelli ha assicurato che il numero di medici e infermieri, per cui si temeva una drastica riduzione, rimarrà sostanzialmente invariato, anche se la conversione comporterà la necessità di disporre, almeno parzialmente, anche di altri profili professionali.

Il direttore del DSS invece non si è invece pronunciato sulla possibilità di affiancare ai Ps due piccoli reparti (10-20 letti ciascuno) di medicina e geriatria, che nell’ottica del Circolo medico Tre Valli, presente all’incontro col suo presidente Fabio Fransioli, completerebbe idealmente la presa a carico delle urgenze.

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