Dopo il caso di via Odescalchi a Chiasso, sollevato da liberatv, il Municipio di Lugano risponde a un'interrogazione: nei giorni scorsi abbiamo sospeso il pagamento dell'affitto a Breganzona
LUGANO – “Quello sollevato dall’articolo è un problema reale, ma non particolarmente diffuso. Un aumento generalizzato a livello cantonale delle pigioni dei beneficiari dei beneficiari di assistenza è stato notato dagli uffici cantonali, i quali si sono chiesti se in taluni casi l’aumento non fosse dovuto a una speculazione immobiliare”. Risponde così il Municipio di Lugano a un’interrogazione che sollevava il problema di eventuali abusi negli affitti praticati a persone in assistenza, affitti pagati ovviamente dal Cantone.
Il caso di via Odescalchi a Chiasso
Tutto era partito a metà gennaio da un’inchiesta di liberatv sul casermone di via Odescalchi a Chiasso, con vista sulla “ramina” del confine, dove abitanto decine di persone in assistenza e dove gli affitti sono manifestamente sproporzionati alla “location”.
I beneficiari di prestazioni assistenziali devono sottostare a precisi parametri per quanto riguarda l’affitto. La legge prevede infatti un massimo di 1'000 franchi per una persona sola, 1'250 per due, 1'500 per nuclei composti fa tre o più persone.
Liberatv aveva raccolto anche la testimonianza di un’inquilina di via Odescalchi. L’affitto è di 1'100 franchi al mese – aveva raccontato -. Giusto il massimo che il Cantone paga per le pigioni delle persone in difficoltà. “La metà di quanto lo Stato mi versa ogni mese se ne va per pagare l’affitto all’immobiliare. In cambio, una manciata di metri quadrati in questo luogo di disagio”.
Il proprietario del condominio, Emilio Orelli, di Bedretto, aveva respinto le accuse: “Non faccio speculazione, mi tutelo semplicemente dalla tipologia degli inquilini”.
In seguito agli articoli, lo stesso sindaco, Moreno Colombo, aveva dichiarato che la situazione in quel quartiere, definito il Bronx di Chiasso, è diventata intollerabile: “Ho ricevuto alcune segnalazioni, che ho inoltrato all’Ufficio tecnico con l’invito a verificare se in alcuni appartamenti di quei condomini esistano le condizioni minime per un’abitabilità dignitosa”, aveva dichiarato.
Poi erano scattate due interrogazioni, una a Chiasso, firmata dai pipidini Giorgio Fonio e Mauro Mapelli, e una a Lugano, presentata dalla leghista Amanda Rückert e altri cinque consiglieri comunali.
La situazione a Lugano
A Lugano, risponde il Municipio, speculare sugli affitti pagati dalla pubblica assistenza è più difficile in quanto già in partenza le pigioni sono più alte che nel resto del cantone.
“Di conseguenza fenomeni di speculazione immobiliare sono meno diffusi e sentiti”. E a Lugano, precisa il Municipio, già circa il 30% delle persone che beneficiano di assistenza ha un affitto che supera il massimo riconosciuto, contro circa il 24% del resto del Cantone.
Comunque, nei giorni scorsi, nel caso di un appartamento a Breganzona è stata avviata la procedura sospensione del pagamento e della verifica dell’abitabilità. I controlli ci sono, fa sapere il Municipio dopo aver raccolto informazioni dai servizi cantonali. Anche se non sono sistematici.
Le contromisure del Cantone
“Il Cantone non è stato a guardare e ha creato un gruppo di lavoro che sta valutando quali misure potrebbero essere efficaci per evidenziare eventuali abusi. Alla fine del 2013 ha iniziato a monitorare tramite il servizio centrale delle prestazioni sociali gli affitti delle persone beneficiarie di prestazioni”.
Ogni eventuale aumento di affitto è preso in considerazione unicamente se giustificato. Non è però facile valutare eventuali aumenti non legati al rincaro o all’aumento dei tassi ipotecari.
Anche l’Ufficio del sostegno sociale (che si avvale della collaborazione dei servizi comunali) ha messo in atto direttive precise per limitare gli abusi: il cambio di appartamento di persone in assistenza prevede l’accordo dell’Ufficio che ne valuta l’adeguatezza, in particolare stabilisce se l’affitto è proporzionale al tipo di abitazione. Ma un controllo generalizzato è impossibile quindi si va normalmente su segnalazione.
emmebi