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Cronaca
13.11.2014 - 08:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Montagnola, il docente non rientra sui banchi: sospensione cautelare fino al termine dell’indagine

La misura segue la decisione del Municipio di Collina d’Oro di aprire un’inchiesta nei confronti del maestro per chiarire la dinamica dei fatti

MONTAGNOLA – Sospeso cautelativamente Mauro Brocchi, il docente (già sindaco PLR) delle elementari al centro della bufera per l’accusa di maltrattamenti su alcuni alunni. La misura, come comunica lo stesso Esecutivo in una nota diramata nella serata di ieri, segue la decisione del Municipio di Collina d’Oro di aprire un’inchiesta nei confronti del maestro per chiarire la dinamica dei fatti. Inoltre, aggiunge, è stata anche chiesta al Consiglio di Stato l’autorizzazione a protrarre la sospensione fino al termine dell’inchiesta, ossia oltre ai sette giorni stabiliti per legge.

Il caso, ricordiamo, è esploso lo scorso ottobre a pochi giorni dalle vacanze scolastiche, quando un gruppo di genitori ha inoltrato la denuncia al Ministero pubblico e una delle madri coinvolte ha affidato la propria testimonianza a Tio (vedi allegato). Il docente è stato accusato di aver legato tre alunne alla sedia e di aver fatto finire a terra un quarto bambino sferrando un calcio alla sua sedia.

Il Municipio cittadino che, fino alla chiusura dell’inchiesta, vale il principio della presunzione di innocenza, ma che farà i passi necessari affinché venga fatta chiarezza. “In attesa del risultato dell’inchiesta si è data priorità alla salvaguardia e alla serenità degli allievi della scuola elementare e dell’ambiente scolastico in generale”, da qui la sospensione cautelativa. In ogni caso, il docente non era rientrato a scuola al termine delle vacanze dei morti, presentando un certificato medico.

Sul fronte penale, aggiunge il Corriere del Ticino, si attende il rapporto degli agenti della sezione dei reati contro l’integrità delle persone (RIP) della Cantonale, dopodiché le indagini, coordinate dal procuratore pubblico Nicola Corti, potranno procedere.

Infine, nel comunicato diramato ieri, l’Esecutivo si sofferma anche sulla questione della multa inflitta al docente inseguito a un’inchiesta passata, che, cresciuta in giudicato dopo il suo ricorso, l’uomo non avrebbe mai pagato. La multa di 500 franchi, spiega, inflitta al maestro dal “Consiglio di Stato il 12 luglio 2011 a seguito di un’inchiesta svolta dal Comune per fatti analoghi e poi impugnata dall’interessato dinanzi al Tribunale cantonale amministrativo, è stata confermata dal medesimo Tribunale nel mese di novembre 2013”.

In merito al provvedimento, il Municipio, che non era coinvolto nel procedimento ricorsuale, precisa “di esserne venuto a conoscenza solo la scorsa settimana, a causa di una mancata tempestiva comunicazione da parte del DECS”.

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