MILANO – A dar vita agli scontri avvenuti a Milano il primo maggio scorso durante l’apertura di EXPO anche, almeno, un paio di giovani ticinesi. Lo riferisce il Corriere del Ticino, secondo le cui informazioni si tratta di persone già note anche alla giustizia cantonale proprio per altre inchieste su “episodi di possibile sommossa o di assembramenti violenti avvenuti nel Luganese” in passato.
Il loro ruolo resta ancora da stabilire. I giovani sono stati fermati dalle autorità italiane, controllati e identificati durante le operazioni che hanno coinvolto anche manifestanti in arrivo dalla Germania. La loro posizione è quindi ora al vaglio degli inquirenti italiani che dovranno determinare quale sia stato il ruolo da loro giocato durante i disordini e le loro responsabilità nei vandalismi.
Trova quindi conferma una notizia che era nell’aria. Le stesse autorità cantonali avevano considerato la possibilità che alcuni “profili giudicati sensibili” si sarebbero recati a Milano per prender parte alle contestazioni e nei giorni che hanno preceduto EXPO le forze dell’ordine cantonali avevano messo in moto un dispositivo congiunto aumentando i controlli nella fascia di frontiera e con personale in borghese e in divisa nelle pattuglie per prevenire e agire da filtro contro questo ‘passaggi’.