CRONACA
Il formaggio, il latte in polvere e le insidie dell’Ue, De Giovanetti: “Meglio approfondire anche i dettagli prima di ‘’aderire strisciando’ a Bruxelles”
SECONDO ME: “Una legge italiana vieta alle aziende di trasformazione di usare latte in polvere, ma per l’Ue si tratta di una indebita restrizione alla ‘libera circolazioni delle merci’. Un caso che fa pensare cosa potrebbe accadere alla Svizzera”

di Valerio De Giovanetti*

Riprendendo uno spunto trovato su La Repubblica economia dal titolo “Latte in polvere per il formaggio, Italia a rischio infrazione Ue” (clicca qui), mi chiedo: è questo  il “potere dell’Europa” che noi vogliamo, come Svizzeri, concederle? Non è meglio approfondire i temi e guardare anche i dettagli prima di “aderire strisciando” verso questa “macchina”? Vogliamo perdere i valori acquisiti con gli anni e la nostra qualità di vita?

Una legge italiana, caso unico nel continente, vieta alle aziende della trasformazione di usare il latte in polvere per produrre yogurt e formaggi. Ma per Bruxelles si tratta di una indebita restrizione alla “libera circolazione delle merci”. Per l’Europa poco importa che la norma esista dal 1974, i tecnici della Commissione europea ora hanno deciso che va eliminata. Già con la Svizzera su molti temi l’Europa cerca di imporre le sue leggi e non siamo ancora entrati, di fatto, in Europa!

Sempre dalla stessa fonte, un chilo di latte in polvere costa, in Italia, circa due euro, e permette di produrre dieci litri di latte liquido. Mentre alla stalla il litro costa, prezzo della Lombardia, circa 36 centesimi. Se il problema esiste già per i produttori di latte in Italia, figuriamoci per i nostri locali contadini: sarebbe la morte sicura.

Il settore primario cosa dice? Cosa pensano gli allevatori Ticinesi e Svizzeri? Quali prodotti vogliamo avere sul nostro tavolo? Vogliamo cibi sani, freschi ed a kilometro zero o altro?

Dove va a finire la nostra qualità di vita?

Purtroppo, l’Europa, ha già dimostrato in più di una occasione di non voler accettare le nostri leggi svizzere ed imporci le sue. Quindi sui vari temi importanti che abbiamo sul tavolo, penso sia il caso di fare una grande riflessione prima di pentirsene.

Lascio al lettore la sua valutazione. Personalmente reputo un “mazzata” in testa per il settore primario. Non è molto meglio prendersi  il formaggio  direttamente  alla latteria o dal contadino dove vedi la provenienza? Secondo normativa europea non esiste nemmeno l’obbligo di indicare la tracciabilità della provenienza di questo “latte in polvere”!

*Candidato al Nazionale per i Verdi Liberali

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