Legge antiburqa: Lugano si prepara ad applicarla. Ma gli albergatori sono preoccupati: "Diverse prenotazioni annullate". E gli arabi valgono in media 430 franchi al giorno di indotto

Michele Bertini: "La legge è stata voluta dal popolo e dal legislatore, quindi abbiamo la ferma intenzione di farla applicarla per rispetto ed equità"

LUGANO – Il presidente degli albergatori ticinesi, Lorenzo Pianezzi, lancia l’allarme: in vista dell’imminente entrata in vigore della normativa anti-burqa (luglio), il settore ha già perso diverse prenotazioni.

"Ora che la data si avvicina, siamo preoccupati - ha detto al Giornale del Popolo -. Anche l’ambasciata saudita a Berna si è mossa, trasmettendo un messaggio in cui si invitano i concittadini a rispettare la legge, tuttavia non vorrei che i clienti leggessero tra le righe un invito a non venire più in Ticino".

Pianezzi afferma che molti arabi che avevano prenotato il loro soggiorno in Ticino a luglio hanno deciso di annullarlo. "Negli ultimi giorni sono state cancellate diverse prenotazioni negli alberghi. Il settore turistico è già in crisi e questa misura rischia di penalizzarlo ulteriormente".
Il presidente degli albergatori ricorda che il turismo arabo è in crescita e che l’anno scorso ha totalizzato 45mila. Svizzera Turismo ha calcolato che ogni pernottamento arabo genera una cifra di 430 franchi per notte, in totale quasi 19 milioni e mezzo di franchi solo in Ticino.

In vista dell’entrata in vigore del divieto di dissimulare il volto, la Città di Lugano sta preparando un volantino in arabo, in collaborazione con un mediatore culturale, che formerà anche gli agenti di polizia. "La legge è stata voluta dal popolo e dal legislatore, quindi abbiamo la ferma intenzione di farla applicarla per rispetto ed equità" ha dichiarato il municipale Michele Bertini al Giornale del Popolo. "Detto ciò useremo la dovuta sensibilità, evitando gli incidenti diplomatici ma cercando anche di non mettere in difficoltà gli operatori turistici".