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Cronaca
05.06.2017 - 09:570
Aggiornamento: 26.10.2018 - 18:33

La mafia addosso. Christian Vitta: "La criminalità organizzata e gli effetti sul mercato del lavoro"

Dopo la nostra inchiesta, e le parole di Norman Gobbi, ecco il contributo del ministro dell'economia sul pericolo mafioso in Ticino: "È importante garantire delle condizioni quadro favorevoli per lo sviluppo di attività economiche che rispettino le regole sulla concorrenza leale sul mercato"

di Christian Vitta*

La presenza di attività illecite che, in alcuni casi, sono riconducibili alla criminalità organizzata -si pensi ad esempio alle estorsioni e all'usura-, può avere degli effetti distorsivi sull'economia di mercato, con ripercussioni negative anche sul mercato del lavoro.

In questo senso è importante garantire delle condizioni quadro favorevoli per lo sviluppo di attività economiche che rispettino le regole sulla concorrenza leale sul mercato. Il ruolo delle tante aziende virtuose di cui si compone il tessuto economico del nostro Cantone deve essere valorizzato, perché permette di fornire un valido contributo al rafforzamento di un’economia solida.

È quindi importante che via sia una visione e un lavoro condiviso, che possono essere assicurati non solo attraverso una stretta collaborazione tra le istituzioni ai vari livelli, ma anche attraverso la sensibilizzazione dei privati cittadini, che agiscono quali attori all’interno del tessuto economico. Un tema sicuramente di attualità è quello relativo alle distorsioni presenti sul mercato del lavoro, che sono oggetto di costante attenzione da parte Governo.

Nell’ambito di una risposta a un atto parlamentare il Governo ha specificato che “La collaborazione tra Polizia cantonale, Ministero Pubblico, sindacati, commissioni paritetiche, Ufficio dell’ispettorato del lavoro e Ufficio sorveglianza mercato del lavoro ha permesso, nel 2016, di avviare una quindicina di inchieste per reati quali l’usura, l’estorsione, la truffa, la falsità in documenti, l’infrazione alla Legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione e infrazioni alla Legge Stranieri. Oltre a 14 autori denunciati a piede libero, sono state arrestate 5 persone. Il numero delle vittime di sfruttamento della forza lavoro è quantificabile in diverse decine per ogni inchiesta aperta”.

Per quanto riguarda in particolare la pressione sui salari ricordo che il Consiglio di Stato ha emanato 19 contratti normali di lavoro con salari minimi vincolanti (di cui 13 in vigore, 3 non rinnovati e 3 in vigore dal 1° giugno 2017). Questi contratti si applicano a un totale di circa 32'000 lavoratori. In aggiunta va osservato che, nel 2016, il lavoro della Commissione Tripartita ha permesso di controllare nel nostro Cantone il 22% dei datori di lavoro non sottoposti a contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale. Questa percentuale è molto superiore rispetto alla media svizzera che si aggira attorno al 5%. $

L’approvazione dell’iniziativa “Basta con il dumping salariale in Ticino”, ha permesso inoltre di intensificare ulteriormente questi controlli, con l’obiettivo di assumere, in una prima fase, quasi 20 nuove unità ispettive e amministrative all’interno dell’Amministrazione cantonale e delle Commissioni paritetiche.

Da un lato quindi l’ente pubblico può, attraverso le istanze preposte e i mezzi a disposizione, esercitare i controlli necessari, dall’altro occorre però anche un approccio condiviso e costruttivo da parte di tutti gli attori coinvolti per favorire delle condizioni quadro che permettano di consolidare uno sviluppo economico virtuoso.

*Direttore DFE

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