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Cronaca
04.05.2018 - 10:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Assolti con formula piena! Il giudice Siro Quadri proscioglie i giornalisti del Caffè accusati di diffamazione nei confronti della clinica Sant'Anna

Pur precisando che non si è trattato di un caso semplice su cui deliberare, il giudice ha ricordato, citando una sentenza della CEDU, che la “stampa deve essere il cane guardia della democrazia. Ed è meglio che il cane qualche volta abbai per niente piuttosto che non abbia del tutto”

BELLINZONA - Assolti con formula piena: il Caffè non diffamò la clinica Sant’Anna con la sua inchiesta sul caso Rey. È questa la sentenza pronunciata dal giudice Siro Quadri nei confronti di quattro giornalisti del domenicale: il direttore Lillo Alaimo, Libero d’Agostino, Patrizia Guenzi e Stefano Pianca, che oggi non lavora più per il foglio locarnese.

 

Con la sua decisione Quadri ha dunque ribaltato il decreto di accusa del procuratore pubblico Antonio Perugini, che aveva condannato i giornalisti per ripetuta diffamazione e, per quanto riguarda il direttore, concorrenza sleale ai danni della clinica Sant’Anna. Ma a quel decreto, scaturito da una querela presentata dall’istituto, i colleghi del Caffè, difesi dall'avvocato Luca Allidi, si erano opposti. E oggi il giudice gli ha dato ragione.

 

Pur precisando che non si è trattato di un caso semplice su cui deliberare, il giudice Quadri ha ricordato, citando una sentenza della CEDU, che la “stampa deve essere il cane guardia della democrazia. Ed è meglio che il cane qualche volta abbai per niente piuttosto che non abbia del tutto”.

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