"Non bisogna essere medico per capire quanto sia complicato e impraticabile allenarsi con la mascherina. A mio avviso si tratta dell’ennesima non decisione"
TICINO – “Cari club del calcio regionale, vi invitiamo fortemente a ri-iniziare gli allenamenti in quanto siamo costretti a far ripartire i campionati di nostra competenza il prima possibile”. Poche righe, abbastanza esplicite, e volutamente provocatorie. Così, la Federazione Ticinese di Calcio si è rivolta alle società nostrane evidenziando un netto contrasto con l’ASF, l’organo supremo che decide le sorti di questa – la seconda – funestata stagione sportiva. Se in Ticino sembra primeggiare la volontà d'interrompere la stagione calcistica, diversamente la pensano da Berna.
Dalle parti della capitale, infatti, si sta lavorando per far ripartire anche le competizioni amatoriali. Il Consiglio Federale, almeno inizialmente, non ha previsto ulteriori allentamenti fino al 26 maggio. L’ASF – riunitasi il 23 aprile – ha deciso di aspettare fino all’ultimo giorno del mese per prendere una decisione definitiva. Intanto, però, le società lasciate nel limbo dell’incertezza. Ci si allena – senza voglia e motivazioni – a gruppi ridotti e… con mascherina.
“Affinché tutte le nostre società possano giungere pronte a questa fase la Lega Amatori consiglia vivamente di volersi allenare con mascherina e contatto fisico”, conclude lo stringato comunicato da parte della FTC. Una dichiarazione che ha suscitato parecchie proteste da parte dei club coinvolti e protagonisti, già bersagliati dalla mancanza di chiarezza degli organi competenti.
In particolare, è l’istruzione di allenarsi con la mascherina a sollevare le principali polemiche. Si sfida chiunque, d’altronde, a ipotizzare di praticare un’attività sportiva ad alta intensità indossando la mascherina. Di questo ne abbiamo parlato con il Dottor Marco Marano, medico consulente alla Clinica Ars Medica e con all’attivo diverse esperienze in vari club e sport professionisti
“Diciamo che si tratta di una raccomandazione bizzarra e inconcepibile – dice a Liberatv –. Allenarsi con la mascherina è insensato: all’aria aperta, è risaputo, il rischio di contagiarsi è basso. Studi approfonditi, invece, dimostrano che nel calcio il contatto ravvicinato non arriva a cinque minuti complessivi. Il che la dice lunga sulle perplessità dei club”.
E ancora: “Non bisogna essere medico per capire quanto sia complicato e impraticabile allenarsi con la mascherina. A mio avviso si tratta dell’ennesima non decisione per dare un contentino ai club che spingono per ripartire”.
Qualcuno ha elencato rischi come svenimento, aumento della pressione, problemi alla vista (…) tra i rischi principali della misura. “Non è pericoloso, ma è un controsenso. Fare attività fisica significa aumentare la capacità aerobica. I polmoni necessitano di più ossigeno. E la mascherina riduce la frequenza respiratoria. Non può essere consigliato, anche perché va a svantaggio degli stessi atleti e società”.
Infine, Marano conclude le sue considerazione con un invito alla riflessione. “Mi chiedo perché i professionisti possono allenarsi senza mascherina e i dilettanti devono invece indossarla. Bastava informarsi di più per non arrivare a prendere una decisione assurda”.