Sfondata la vetrata della redazione in via Monte Boglia a Lugano. Il direttore Boris Bignsca: "Ma non è colpa di Bernasconi e Nava"
LUGANO – “Il Mattinonline resterà chiuso fino a quando non verranno garantite le minime misure di sicurezza”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il direttore Boris Bignasca.
Bignasca ma che è successo?
“Ci hanno sfondato la vetrata della redazione per la seconda volta”.
Quando?
“Dev’essere successo stanotte. L’hanno sfondata con un dado di porfido che è stato sequestrato dalla polizia così come una telecamera, anch’essa distrutta. Speriamo che riescano a recuperare qualche immagine”.
Come se lo spiega?
“Io vorrei scindere bene gli aspetti politici dalle vili aggressioni. Si è creato un certo clima politico, che in parte fa parte del gioco, e in parte è violento. Le minacce a Norman Gobbi e alla sua famiglia, l’aggressione che ho subito a Locarno, questi ultimi atti vandalici. Ci tengo però a sottolineare un aspetto”.
Prego.
“Un conto è la politica, un conto sono le associazioni moralizzatrici di cui non condivido le battaglie ma che se non strumentalizzano la magistratura, hanno certamente piena legittimità di esistere. Insomma non penso che Paolo Bernasconi e Giancarlo Nava sfondino le vetrine, ne che possano essere in alcun modo ritenuti responsabili morali di questi gesti. La colpa di questi atti violenti è unicamente di chi li compie”.
Quindi restate chiusi per un po’…
“Lavorare in questo clima è difficile. Spero che le autorità intervengano in maniera celere. E se saranno garantite le condizioni minime di sicurezza continueremo a essere il media di riferimento del partito di maggioranza relativa e di tutti i ticinesi che ci seguono”. AELLE