POLITICA E POTERE
L'Italia e gli evasori: "Tocca all'Unione Europea attaccare il segreto bancario svizzero"
Ne è convinto il 68% dei lettori de ilfattoquotidiano.it che, attraverso un sondaggio, dicono che l'unico modo per combattere gli evasori sia obbligare la Svizzera a eliminare il segreto bancario
ROMA - L'Europa deve obbligare la Svizzera ad eliminare il segreto bancario. È questo il risultato di un sondaggio lanciato dal ilfattoquotidiano.it. Il 68% dei lettori è quindi convinto che il segreto bancario va abolito e questo passo deve essere imposto dall'Unione europea al nostro paese. Il 23% dei lettori invece è favorevole a un inasprimento delle sanzioni nei confronti degli italiani che esportano capitali all'estero. Solo il 4% è favorevole a una sanatoria per recuperare almeno il 5% dei capitali sommersi.

La risposta dei lettori prende spunto anche dall'articolo de il Fatto a cura di Giorgio Meletti. "Con buona pace degli euroscettici, toccherà proprio all’Europa darci giustizia, vendicarci degli evasori fiscali ed esportatori di capitali, guidarci a caccia del tesoro nascosto nei caveau delle banche, in quella specie di isola dei pirati chiamata Svizzera" scrive il giornalista economico de Il Fatto Quotidiano.

Per l'Italia, scrive Meletti, "la posta in gioco è enorme. La Svizzera è davvero una specie di grande banca, un gigantesco paradiso fiscale nel cuore del Vecchio Continente. Nella patria del segreto bancario i dati sono custoditi gelosamente, ma stime attendibili ipotizzano che vengano gestiti patrimoni per 4500 miliardi di euro, 2500 dei quali appartenenti a stranieri. La quota di patrimoni riferibili a cittadini europei è attorno agli 800 miliardi, 200 dei quali attribuiti a tedeschi, mentre i capitali italiani sono calcolati tra i 120 e i 200 miliardi. La Svizzera ha 8 milioni di abitanti, l’Italia ne ha 60 milioni. Per avere un’idea delle proporzioni, le due maggiori banche svizzere, Ubs e Credit Suisse, gestiscono in tutto patrimoni pari a sei volte il Pil nazionale, le prime due italiane (Intesa Sanpaolo eUnicredit) arrivano all’incirca a un terzo del prodotto interno lordo".

Nell'articolo inoltre il giornalista demolisce il Rubik ricordando che, nonostante Berlusconi in campagna elettorale abbia detto "facciamo come la Germania", Berlino quell'accordo lo ha bocciato perché "era un regalo agli esportatori di capitali". "Oggi - scrive Meletti - se chiedi alla Svizzera quanti soldi intestati a cittadini italiani tiene nelle sue banche, le autorità di Berna potranno rispondere senza mentire che gliene risultano pochi o punto. Per cui nella migliore delle ipotesi l’accordo Rubik si tradurrebbe in un mini condono a prezzi di saldo". Quindi, si legge nella conclusione, per l'Italia "i soldi per uscire dalla crisi ci sarebbero. Ma sono in Svizzera, dove gli italiani ultramilionari hanno accumulato conti correnti".

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