Il consigliere nazionale leghista commenta i dati forniti dal Governo in risposta a un atto parlamentare di Daniele Caverzasio: "Quella è una spesa pubblica da tagliare"
LUGANO - "Oltre 17 milioni di franchi del contribuente vengono impiegati in sussidi di cassa malati a titolari di permessi B!". Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri commenta oggi sul Mattino i dati, forniti dal Governo in risposta a un'interrogazione del capogruppo leghista Daniele Caverzasio, sui sussidi di cassa malati erogati a livello cantonale.
"Qui qualcosa non quadra - scrive Quadri -. Infatti il permesso B lo dovrebbe ottenere chi si mantiene con le proprie risorse. Altrimenti è immigrazione nello stato sociale. Proprio quel tipo di immigrazione che, alla faccia della libera circolazione delle persone, gli Stati membri UE stanno combattendo. Ma gli svizzerotti invece la tollerano e la incoraggiano pure: “ hanno tutto il diritto (sic!) di ricevere! Non si può (?) discriminare”! L’assicurazione malattia è un’assicurazione obbligatoria. Non è un optional. Sicché l’immigrato che ha bisogno di un aiuto statale per far fronte ad un’assicurazione obbligatoria non è in grado di mantenersi da solo. Pesa necessariamente sulla socialità del paese ospite – e 17 milioni all’anno non sono noccioline! – e quindi non deve ottenere il permesso B. Rispettivamente, chi lo ottiene non deve avere la possibilità di chiedere sussidi di alcun tipo".
È chiaro che qui ci sono 17 milioni di spesa pubblica da tagliare, aggiunge Quadri. "Una “chicca” il dato dei 7 frontalieri che ricevono i sussidi di cassa malati, per 16’600 franchi. Si tratta evidentemente di alcuni di quei (pochi) frontalieri che si assicurano in Svizzera con i relativi maggiori costi (ma come, secondo il presidente della commissione sanitaria della Regione Lombardia non era meglio farsi curare a Reggio Calabria che a Lugano?), che però non riescono a pagare. E naturalmente subentra il contribuente svizzerotto…".
Red