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05.04.2015 - 08:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

PLR vs Lega: battaglia sul rilascio dei permessi. Vitta attacca Gobbi: "Incredibile: tre mesi fa ci ha detto di no"

Il capogruppo del PLR attacca il ministro sul giro di vite per ottenere i permessi: "Il ministro smentisce sé stesso". Quadri: "Abbattuto il muro del sa pò mia"

BELLINZONA - Inaccettabile. È durissimo il giudizio di Christian Vitta su Norman Gobbi. Il capogruppo PLR, dalle colonne del Caffé, usa toni insolitamente duri contro il Consigliere di Stato leghista. A far saltare la mosca al naso a Vitta la decisione di Norman Gobbi di stringere le viti per ottenere i permessi B e G. O per meglio dire le modalità con cui Gobbi è intervenuto. Dopo la rapina di Novazzano, come anticipato da LIberatv venerdì sera, il ministro ha inviato una circolare ai collaboratori del suo Dipartimento che si occupano del rilascio dei permessi. Ebbene: niente permesso, e neppure rinnovo, per chi non presenta il certificato penale. "Ma come - tuona Vitta dalle colonne del Caffé - tre mesi fa il governo, meglio il dipartimento delle Istituzioni, rispondendo ad una nostra mozione ci ha spiegato che non era possibile pretendere sistematicamente l'estratto del casellario giudiziale per gli stranieri. Anzi, ha invitato il parlamento a respingere la nostra mozione, che chiedeva di approfondire i margini di manovra nell'ambito della libera circolazione, per questioni di ordine e di sicurezza pubblica, ora fa dietrofront? Incredibile. Inaccettabile!". "Gobbi - aggiunge Vitta - smentisce il governo e visto che la risposta era del dipartimento delle Istituzioni, smentisce anche sé stesso a tre mesi di distanza. Se poi è davvero possibile, arriva in ritardo di due anni rispetto alla nostra proposta". Di segno opposto, ovviamente, la lettura fornita oggi sul caso dal Mattino. In un articolo a firma del direttore Lorenzo Quadri il domenicale leghista e esalta i suoi ministri per aver abbattuto il muro del "sa po mia" (con applausi anche per Zali per la proposta dei contingenti per i fungiatt stranieri". Ma tornando alla circolare di Gobbi: "Di recente - scrive Quadri - il Consiglio di Stato, rispondendo ad un atto parlamentare sul tema dei permessi B e G rilasciati senza controllo in ossequio ai demen­ziali accordi internazionali che impe­discono la richiesta sistematica dell’estratto del casellario giudiziale, ha dovuto fare il punto della situa­zione. Tracciando – non poteva essere altrimenti – un quadro desolante. Il leghista Gobbi, direttore del Dipar­timento delle Istituzioni, ha dunque preso in mano la situazione. Detto fatto: dallo scorso due aprile, l’autocertificazione non basta più. Niente estratto (datato di al mas­simo tre mesi)? Niente permesso! Violazione del­la devastante libera circo­lazione delle persone? Forse. Intanto però il ca­sellario lo si richiede. Per­ché così esige la scurezza del territorio. Se qualcuno avrà da lamentarsi, si vedrà. Del resto, chi po­trebbe rifiutare di presen­tare il documento? Risposta: solo chi ha qual­cosa da nascondere. Per cui…".
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