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Politica e Potere
06.11.2015 - 09:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Federali, Beltraminelli e Cattaneo suonano l’adunata per Lombardi e Abate: “Ecco perché votarli”

In vista del ballottaggio che vedrà eletti i due senatori ticinesi, i due esponenti di PPD e PLR lanciano l’appello al voto per il proprio candidati. Il ministro: “Il Ticino ha bisogno di Filippo a Berna”. Il presidente: “Fabio è la forza della coerenza”

BELLINZONA – Una manciata di giorni separa ormai dal 15 novembre, momento del ballottaggio che vedrà eletti i due rappresentanti ticinesi al Consiglio degli Stati. In vista dell’appuntamento, in campo scendono anche il ministro PPD Paolo Beltraminelli e il presidente del PLR Rocco Cattaneo in favore dei rispettivi candidati: gli uscenti Filippo Lombardi e Fabio Abate. Ecco, a seguire, i loro appelli al voto.

Paolo Beltraminelli: “Avanti Lombardi! Il Ticino ha bisogno di lui a Berna”

Il 15 novembre avrà luogo la sfida del ballottaggio per il Consiglio degli Stati. Si tratta di una data fondamentale perché dobbiamo rieleggere il nostro senatore Filippo Lombardi. Per il PPD è centrale poter raggiungere questo obiettivo per confermare a Berna un rappresentante preparato, autorevole e credibile per il nostro Cantone. Del resto è il politico ticinese che oggi ricopre la carica politica più importante del nostro Partito: quella di presidente del Gruppo popolare democratico alle Camere federali.

Il Ticino ha bisogno di Filippo Lombardi a Berna per tanti motivi:
- Per la sua esperienza politica di lungo corso, le sue conoscenze della macchina parlamentare, perché è uno dei politici più influenti della scena federale.
- Perché vogliamo un rappresentante dei valori popolari-democratici fondati sul rispetto della persona, del federalismo, della sussidiarietà, della responsabilità sociale.
- Perché è un uomo che sa mediare e ottenere consensi tra i diversi partiti, diverse anime e gruppi di interesse. Questo in particolare alla luce degli importanti dossier di rilevanza per il Ticino che verranno trattati a Berna nei prossimi anni.
- Perché è un amico: nonostante la sua gravosa campagna per gli Stati non si è sottratto alla fatica di traghettare il partito attraverso questi mesi di riorganizzazione interna, assumendo oneri e responsabilità supplementari.
- Perché nel campo della mobilità è in grado di trovare il giusto equilibrio tra il finanziamento del traffico individuale e pubblico, tra strada e ferrovia, ma soprattutto assicurare le risorse necessarie per la costruzione dell’A2-A13. La votazione del 28 febbraio 2016 riguardo il completamento del Gottardo segna un’importante scadenza per la storia del nostro Cantone. Anche in vista della campagna referendaria, il Ticino ha bisogno di un tenore autorevole e rispettato a livello nazionale.
- Perché è coraggioso, vincente e convincente e ha la statura di Consigliere federale.
- Perché si è profilato a favore del lavoro, nella lotta al dumping, a sostegno di un mercato economico    ticinese più competitivo e con maggiori opportunità di impiego.
- Perché è per la revisione della socialità nei suoi meccanismi di funzionamento che renda sostenibile il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione.
- Perché è a favore di una sanità incentrata sulla qualità delle prestazioni che devono essere riviste in funzione del fabbisogno di cure e della capacità finanziaria degli enti pubblici.
- Perché crede nel futuro di una Svizzera fiera, ferma e decisa nella difesa degli interessi della piazza economica e finanziaria nelle trattative con l’Europa.
- E non da ultimo perché è il presidente bianco e blu, che presiede con passione la squadra di hockey leventinese per la fierezza di molti ticinesi.

Per tutti questi motivi, cari amici popolari democratici, votiamo e facciamo votare Filippo Lombardi il prossimo 15 novembre!

Rocco Cattaneo: “Fabio Abate: la forza della coerenza”

Il 15 novembre si gioca l’ultima partita di questa lunga tornata di elezioni federali. Elettrici ed elettori saranno chiamati a decidere chi rappresenterà il Ticino al Consiglio degli Stati nei prossimi quattro anni.

L’elezione di ballottaggio è sempre irta di incognite e di rischi, perché risponde a dinamiche difficilmente prevedibili. Guai dare per scontato, quindi, che i due candidati più votati al primo turno (Filippo Lombardi e Fabio Abate) lo saranno anche al secondo.

Il candidato sostenuto a spada tratta da Lega e UDC è aggressivo e onnipresente. Un candidato che ripete sistematicamente solo una frase: 9 febbraio…. Il resto è buio. Sembra non contare nulla, non esistere.

Il Mattino e la solita propaganda leghista stanno cercando d’altro canto di far credere ai ticinesi che i due consiglieri agli Stati uscenti sono europeisti e “spalancatori di frontiere”, quando non è assolutamente vero. Ma la verità, ormai, nella politica ticinese dominata dalle panzane e dai fotomontaggi domenicali, vale meno di un soldo di cacio.

Conosco bene Fabio Abate e so che è un politico e un uomo dotato di grandi qualità, uno che preferisce il lavoro ai bla-bla fatti di slogan e di semplificazioni che stanno riducendo la nostra politica a un Circo Barnum permanente. Abate non è un urlatore, e nemmeno un capopopolo e forse questa, ad alcuni, può sembrare una debolezza. Io dico, invece, che questa è la sua forza: la forza della coerenza.

Grazie ad un’adeguata e convinta partecipazione delle cittadine e dei cittadini sono convinto che il 15 novembre l’elettorato saprà premiare serietà e competenza, e riconoscere l’importanza della continuità nell’azione politica della nostra Deputazione alle Camere federali.

Perché, checché ne dicano i propagandisti, a Berna nei prossimi anni non si decideranno soltanto i rapporti con l’Europa e l’applicazione della volontà espressa dal popolo svizzero il 9 febbraio del 2014, volontà che né il PLR né Abate contestano (anzi(!), la vogliamo concretizzare fino in fondo).

Nel prossimo quadriennio le Camere federali decideranno pure il futuro pensionistico, energetico, fiscale e della mobilità, per fare alcuni esempi. Temi che nella nostra vita quotidiana e in special modo per il Ticino saranno altrettanto importanti delle preoccupazioni legate al degrado del mercato del lavoro.

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