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16.06.2016 - 11:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Speriamo che piova"... Le "profezie antismog" di Emanuele Verda, che in febbraio chiese misure più incisive al Governo. Tra le quali circolazione a targhe alterne e trasporti pubblici gratuiti

L'ex candidato al Nazionale: "Perché non si contiene il traffico in determinate zone di frontiera, a fasce orarie o targhe alterne, o con il blocco per i veicoli più inquinanti? Perché in caso di inquinamento atmosferico acuto i mezzi pubblici non diventano temporaneamente gratuiti?"

LUGANO – Il titolo era: “Speriamo che piova”. L’avvocato Emanuela Verda, che nel 2011 fu candidato al Nazionale nelle fila del PLR, in una sua opinione pubblicata sul Corriere del Ticino, aveva indicato (o chiesto) già nel febbraio scorso al Dipartimento del territorio di adottare misure più efficaci contro l’inquinamento dell’aria. È stato in un certo senso profetico, perché alcune delle misure da lui auspicate figurano tra quelle proposte nei giorni scorsi dal ministro Claudio Zali, come la riduzione della temperatura nelle case riscaldate con olio combustibile, la circolazione a targhe alterne, i trasporti pubblici gratuiti. Misure da introdurre ovviamente nei giorni di inquinamento più acuto.

Ecco cosa scriveva Verda.

“Abbiamo 40 di febbre, ma il medico ci impone di aspettare che salga a 42 per prendere le medicine, vuoi mettere la seccatura di comprarle e scartarle per poche linee di febbre. Impestiamo irresponsabilmente l’aria ed i polmoni nostri e dei nostri figli di polveri fini ed altri veleni (PM10, diossido di azoto NO2, etc.) oltre le soglie minime di sicurezza, ma ancora non basta, i limiti massimi non sono ancora raggiunti e poi … aspettiamo che piova. Ci dicono così, aspettiamo che piova o magari il vento. Insomma, la soluzione è la meteorologia, la risoluzione del problema è nelle previsioni di Piernando Binaghi, a cui abbiamo di fatto delegato il vaticinio della qualità della nostra aria. E intanto i valori soglia d’inquinamento fissati nelle Ordinanze federali sono superati sistematicamente a Chiasso, Mendrisio, Lugano, Bioggio, Giubiasco, per giorni, settimane, sommandosi in mesi quando per legge questi valori non dovrebbero essere superati che per massimo 1 giorno l’anno.

Basta sfogliare pagine e grafici dell’Osservatorio Ambientale della Svizzera Italiana (www.oasi.ti.ch).
Ancora una volta gli strumenti ci sono, ma non si usano adeguatamente e/o non si adattano: il Decreto esecutivo cantonale concernente le misure d’urgenza in caso di inquinamento atmosferico acuto (2007). Perché non vengono abbassati i valori limiti che fanno scattare le misure invece di lasciarli ben al triplo (!) dei valori limite federali? E perché quando come in questi giorni sono superate le soglie (già troppo alte) non si applicano le (poche) misure indicate?

Perché non rivedere il Decreto aggiungendo altre misure urgenti e temporanee come la diminuzione/limitazione delle temperature nelle abitazioni ad olio combustibile, la riduzione di almeno 2 ore della durata di accensione degli impianti di riscaldamento. Perché non si contiene il traffico in determinate zone di frontiera, a fasce orarie o targhe alterne (ciò che già era possibile prima degli accordi bilaterali) o con il blocco traffico per i veicoli più inquinanti (EURO 0 o Diesel EURO 3 senza filtri) almeno durante le fasce sensibili (7-10, 16-19).

Misure queste ultime che avrebbero il duplice vantaggio di limitare l’afflusso del quotidiano traffico pendolare/frontaliere (che già in patria ossequia queste disposizioni oggi). E ancora, perché in caso di inquinamento atmosferico acuto i mezzi pubblici non diventano temporaneamente gratuiti, incentivando un’alternativa e forse l’inizio di un’abitudine per i nuovi utenti spinti dalla gratuità del servizio. E ancora… Ma nessuno si muove, aspettiamo la pioggia.

Chi è il Sindaco coraggioso che chiude la scuola laddove transitano 30'000 veicoli al giorno davanti alle finestre delle scuole d’infanzia dove i veleni superano sistematicamente i limiti, chi è il parlamentare che urgentemente presenta e con forza una proposta di modifica del Decreto esecutivo cantonale e ne chiede conto quando non l’applicazione di quello in vigore oggi, chi è il ministro che propone/impone l’adeguamento e l’attuazione delle misure a salvaguardia della salute? Tutti indaffarati a scrutare il cielo, cercando disperatamente la pioggia… come facevano gli indiani americani secoli orsono, come oggi fanno gli indiani nostrani”.

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