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22.01.2018 - 08:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bellinzona e la vittoria del referendum contro gli onorari dei municipali: i commenti dei quotidiani. Il Corriere: "Municipio un po' iellato ma non tutto si spiega con la sfortuna". La Regione: "Allarme rosso per l'Esecutivo"

Bruno Costantini per il CdT e Marino Molinaro per la Regione mettono il dito nella piaga dopo la consultazione popolare. Gli editorialisti dei giornali ticinesi fra gli inciampi del recente passato e le preoccupazione per il prossimo futuro dell'Esecutivo della nuova Città

BELLINZONA - Al successo del referendum contro gli onorari e i rimborsi spese per i municipali della nuova Bellinzona, sono dedicati gli editoriali apparsi questa mattina sui quotidiani ticinesi.

 

Il Corriere del Ticino affida alla penna di Bruno Costantini, il commento sull’esito della votazione popolare.

 

“Non è un colpo a tradimento - scrive il giornalista - lo sapevano che ad attenderli c’era la censura popolare e la vera sorpresa sarebbe stata il risultato opposto. Il contesto, per i sostenitori delle maggiorate retribuzioni per sindaco, vicesindaco e municipali, non era favorevole, complici anche gli eventi meteorologici dell’11 dicembre con la figura barbina rimediata dai servizi comunali di fronte a un’annunciata nevicata. Anche in politica la fortuna o la sfortuna di trovarsi in contingenze imponderabili può determinare il corso delle cose. A Bellinzona sono stati un po’ iellati (e forse non ancora sufficientemente scafati da prendere esempio da quel direttore dell’ETT che chiese a Locarno Monti di cambiare le previsioni meteorologiche). Ma non tutto, ovviamente, si spiega con il classico e banale «nevica, Municipio ladro». Se da un lato è fuor di dubbio – e la questione rimane aperta non solo a Bellinzona – che la gestione di un’importante realtà urbana non può essere fatta alla carlona mentre si beve l’aperitivo al bar e si gioca a freccette coi soci, perché richiede sempre più tempo e competenze e quindi un impegno semiprofessionale per chi siede nell’Esecutivo, dall’altro lato spirito di parsimonia (in un Comune dove tra l’altro si beneficia a piene mani della perequazione intercomunale) e sensibilità politica avrebbero dovuto suggerire a Municipio e Legislativo, su un terreno già scivoloso per sua natura, di non iniziare la prima legislatura della nuova Città volando così in alto con giustificazioni non sempre solidissime. E infatti il popolo ha risposto che l’«adeguata» retribuzione non è questa”.

 

L’editoriale sulla Regione è invece firmato da Marino Molinaro: “Finito il Noce nel camino di Palazzo civico, Lega e Udc col sostegno dell’Mps hanno dimostrato ieri che l’alleanza di forze minoritarie agli opposti può avere successo. (…) Plr, Ppd e Ps – chiamati a fare autocritica e a modificare quantomeno il modo con cui diffondere idee e opinioni – farebbero la figura dei sordi e dei ciechi se non considerassero adeguatamente l’allarme rosso accesosi ieri. Mario Branda e colleghi sono infatti stati descritti come ‘adepti degli aperitivi’ che non meritano il soldo, e ora rischiano di portarsi dietro per sempre questa nomea. Che verrà ripetuta ogni qualvolta si vorrà criticare l’esecutivo su temi puntuali. Non ci sono tante vie d’uscita, anche perché chi sta all’opposizione ora si sente legittimato a dettar legge, annunciando battaglia ad ampio raggio e chiedendo alla casta un cambiamento di rotta secondo il principio “prima i fatti poi i danari”. Sarà difficile ripartire dal 21 gennaio 2018”.

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