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21.03.2018 - 12:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il Cardiocentro trova la sponda della Città di Lugano. L'ospedale del cuore mette sul tavolo una proposta di mediazione con l'EOC con una nuova governance dell'istituto. Borradori: "Il progetto ci piace". Moccetti: "Molto soddisfatti". Si va verso un prot

Vertice questa mattina a Palazzo Civico tra la Fondazione e una delegazione dell'Esecutivo. Ecco tutti i dettagli della riunione (discussa, e sbloccata, anche la questione Mizar)

LUGANO - Nelle scorse settimane il Cardiocentro aveva chiesto un incontro urgente al Municipio di Lugano per assicurarsi il sostegno dell’Esecutivo della Città nell’ambito della dura vertenza in atto con l’Ente ospedaliero. Il vertice si è tenuto questa mattina a Palazzo Civico e l’incontro tra le parti ha avuto un esito molto positivo.

 

La Fondazione dell’ospedale del cuore ha messo sul tavolo un documento con una proposta di compromesso al conflitto in atto con l’EOC. Si tratta in buona sostanza di una definizione della futura governance dell’istituto che se accolta, secondo il Cardiocentro, potrà garantire anche in futuro l’eccellenza da tutti riconosciuta al centro ospedaliero fondato da Tiziano Moccetti.

 

Ma cosa prevede la proposta? Da un lato si conferma la volontà di rispettare il passaggio del Cardiocentro sotto l’EOC alla fine del 2020, onorando in questo modo la convenzione sottoscritta dalle parti vent’anni fa. Un punto importante che garantisce il rispetto dei patti e dunque la costruzione di un’intesa senza forzare il quadro giuridico. Dall’altro lato, però, per garantire anche in futuro l’indipendenza e l’autonomia dell’istituto, si propone una fase di transizione di cinque anni, che dovrebbe avere il suo perno in un nuovo Consiglio di istituto, con ampi poteri sia in ambito medico che gestionale.

 

Il gremio ipotizzato dalla Fondazione sarebbe così composto: 4 rappresentanti espressione del Cardiocentro, 1 dell’EOC, 1 del Cantone e 1 della Città di Lugano. Questo nuovo organo gestirebbe de facto l’ospedale, garantendo continuità all’istituto secondo il modello di successo realizzato in due decenni e universalmente apprezzato. Il Consiglio risponderebbe direttamente al CdA dell’EOC che, in questo modo, vedrebbe soddisfatta la principale richiesta: il passaggio dell’ospedale del cuore sotto il proprio controllo.

 

Questa proposta di accordo verrà sottoposta anche al Consiglio di Stato, in un appuntamento già fissato per il 18 aprile. Al Governo, il Cardiocentro, ha chiesto di fare da mediatore con l’EOC.

 

Naturalmente questo documento rappresenta una base di partenza per i negoziati. Prima di tutto bisognerà capire cosa ne pensa l’EOC: potrebbe anche rigettarlo in toto. E secondariamente, qualora dovesse partire una trattativa su queste basi, bisognerà poi concentrarsi sui dettagli dove, come sappiamo, si annida il diavolo.

 

“È una proposta che mi piace e che è piaciuta anche ai colleghi di Municipio che erano presenti all’incontro (Bertini, Foletti e Jelmini, ndr.). I rappresentanti del Cardiocentro hanno sottolineato quanto sia vitale il sostegno della Città per loro, ma vorrei dire che si tratta di un sentimento reciproco: anche per Lugano è fondamentale avere un rapporto solido e forte con il Cardio”. Esordisce così ai microfoni di Liberatv Marco Borradori al termine del vertice. In particolare, sottolinea il sindaco di Lugano, ciò che c’è di positivo in questo progetto di nuova governance è che riesce a coniugare il rispetto della legalità - il passaggio del Cardiocentro sotto l’EOC - con la necessità riconosciuta da tutti di garantire anche in futuro all’ospedale del cuore quell’indipendenza che è stato il pilastro sul quale è stato edificato questo modello di successo.

 

“Considerata la rilevanza che il Cardiocentro ha per Lugano - prosegue Borradori nella sua analisi - l’incertezza è la situazione peggiore. In questo senso ritengo fondamentale che vengano riavviate le trattative con l’EOC e che si arrivi a una soluzione in tempi relativamente brevi”.

 

Il sindaco tiene a ribadire quanto aveva già detto negli scorsi mesi: “Personalmente continuo a credere che per Lugano sia fondamentale giungere a una soluzione che trovi il consenso e la soddisfazione del Cardiocentro. Che poi vuol dire una soluzione a beneficio di tutto il Cantone e, soprattutto, dei pazienti. Non foss’altro che per i risultati raggiunti in questi vent’anni dall’ospedale del cuore e per il senso di profonda gratitudine che i ticinesi provano nei confronti dell’istituto”.

 

“Siamo molto soddisfatti. Dal Municipio abbiamo percepito il sostegno che chiedevamo”, dichiara dal canto suo il direttore del Cardiocentro Dante Moccetti.

 

“Siamo convinti che questo appoggio, per noi fondamentale, possa contribuire in modo decisivo a trovare una soluzione corretta per poter continuare a lavorare, nell’interesse dei pazienti e dei dipendenti del Cardiocentro”.

 

Nel corso della riunione si è discusso anche dell’affaire Mizar. Nelle scorse settimane, a causa dell’acuirsi dello scontro con l’EOC, il contributo milionario che il Cardiocentro deve versare per la costruzione del centro di ricerca, era stato congelato. Stamane la Fondazione ha confermato e garantito il proprio impegno. “Ci crediamo al 100% e siamo felici di poter proseguire con questo progetto di ricerca strategico al fianco della Città di Lugano”, conferma Moccetti.

 

I soldi, insomma, ci sono e arriveranno, al contrario di alcune speculazioni che erano circolate negli ultimi giorni. Una notizia che fa felice anche Borradori: “Sono molto, molto, soddisfatto che questo piccolo intoppo sia stato superato questa mattina”.

 

È probabile che nei prossimi giorni il Municipio di Lugano e Cardiocentro firmino una dichiarazione di intenti che, da un lato, prevede il sostegno della Città alla nuova governance promossa dall’ospedale del cuore e, dall’altro, metta ancora una volta nero su bianco gli impegni sul progetto Mizar. Il protocollo sarà al centro della riunione di Municipio in agenda domani. “Ma siamo già sulla buona strada per siglarlo…”, chiosa il sindaco Borradori.

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