Alla pace tra Donald Trump e Kim Jong-un c'è chi ci ha sempre creduto, Antonio Razzi: "Tutti mi davano del pazzo, ma ci ho visto lungo..."
Intervista all'ex senatore della Repubblica, che rivendica la sua lungimiranza. "Non mi vergogno a dire che mi sono quasi commosso quando si sono stretti la mano..."
ROMA – Ha vinto la pace. È questa la sensazione dominante all'indomani dello storico incontro di Singapore tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un.
"Dopo anni di ostilità – parafrasando un discorso di Trump –, di problemi, di odio tra i due paesi", Corea del Nord e USA hanno trovato un accordo riguardo alla denuclearizzazione del Paese asiatico.
Una svolta storico-politica epocale, che in pochi prevedevano, almeno in tempi brevi. E invece, c'è chi, alla pace, ci ha creduto da sempre. E ora rivendica il ruolo di "mediatore" nella trattativa.
È il caso dell'ex senatore della Repubblica Antonio Razzi. "Sono sempre stato fiducioso – dichiara Razzi a Liberatv – in merito alla pace tra Kim e Donald. In tanti mi hanno preso per pazzo, ma alla fine avevo ragione io. Non era fantascienza, anzi... l'accordo avrebbe potuto essere siglato anche anni fa".
"A mio avviso – prosegue l'esponente di Forza Italia –,Kim Jong-un è sempre stato aperto alla pace, mentre Trump si è dimostrato un uomo di parola: in campagna elettorale promise un incontro e ha mantenuto la promessa. Loro si somigliano in questo: quello che dicono, lo fanno".
Antonio Razzi nel febbraio 2017 scrisse una lettera a Donald Trump dove specificò di "essere a disposizione per qualsiasi eventualità".
"Sono fiero e orgoglioso di quanto ho cercato di fare usando solo e unicamente il buon senso".
Il politico italiano non nasconde anche una certa emozione nel commentare la stretta di mano tra Trump e Kim.
"Mi sono alzato alle tre di notte solo per guardarli. Non mi vergogno a dire che mi sono quasi commosso in quei dieci secondi di stretta di mano".
E ancora: "Sembrava che si conoscessero da anni, significa che l'incontro tra di loro è andato per il meglio, ma soprattutto significa che ci sarà più pace nel mondo. E questo è l'aspetto che più conta".