di Paolo Pamini (da Facebook) *
Una delle maggiori piaghe della civilizzazione umana è il socialismo. Esperimenti socialisti sono stati fatti nel corso di millenni, non solo negli ultimi 100 anni.
Il nocciolo filosofico ed epistemologico della questione è il tentativo di annullare qualsiasi volatilità, qualsiasi errore nel corso delle interazioni umane. Hayek la chiamava la "presunzione fatale", ossia pretendere di saper meglio degli altri che cosa va fatto, e non tollerare nessuna realtà dissidente.
Il problema è che una società socialista diventa così estremamente vulnerabile e non più capace di imparare, visto che ha soppresso gran parte della libera sperimentazione individuale, fonte di errori e fallimenti ma anche delle novità che presto o tardi andranno a beneficio di tutti.
Spesso si pensa all'Unione sovietica come massimo esempio storico di fallimento socialista, ma pochi sanno che il caso più eclatante è invece stato ben prima di Marx e compagni il crollo dell'Impero Inca. A dimostrazione di come la presunzione socialista abbia già colpito l’umanità ben prima dei rossi.
Igor Schafarevich fu un matematico russo, dissidente, che approfondì anche questi aspetti. Ecco sotto quanto ho trovato oggi sulla pagina Wikipedia a lui dedicata. Volendo addentrarsi nelle questioni filosofiche, si sfocia prima o poi nell'amore per la vita e la continuità dell'umanità (con tutte le nostre imperfezioni — il peccato originale) vs. la volontà di prendere pieno controllo sul mondo e le relazioni sociali sotto la presunzione di conoscere cosa vada fatto e sapersi sostituire a Dio. È ovvio che il conflitto profondo era e rimane quello di natura religiosa e sul ruolo della famiglia, anche nella società secolarizzata di oggi.
(…)
Concluderei con una battuta: sbagliando si impara, solo gli sciocchi hanno paura di sbagliare. Il socialismo è la società degli sciocchi, uguale se questi siano in buona (la maggior parte di loro, per come li ho conosciuti) o mala (quelli più pericolosi) fede.
* deputato de La Destra