Dopo il congelamento, un'iniziativa parlamentare interpartitica sostiene l’iniziativa che le rende stabili; conti in ordine con la riforma dello Stato, non sulle spalle del ceto medio

LUGANO - A diciotto mesi dalla riforma tributaria approvata il 9 giugno 2024, il Consiglio di Stato ha congelato l’aumento delle deduzioni per le spese professionali. La Cc-Ti, insieme al Comitato "Per evitare aumenti di imposte a tutti", giudica la scelta un segnale sbagliato verso il ceto medio e sostiene l’iniziativa parlamentare interpartitica che fissa per legge l’ammontare delle deduzioni. Tra i firmatari e referenti del Comitato: Nicoletta Casanova (Presidente AITI), Gianmaria Frapolli (Lega dei Ticinesi), Andrea Gehri (Presidente Cc-Ti), Alessandra Gianella (deputata PLR in Gran Consiglio), Cristina Maderni (Vicepresidente Cc-Ti e deputata PLR in Gran Consiglio), Piero Marchesi (Presidente UDC e Consigliere nazionale), Fabio Regazzi (Consigliere agli Stati e Presidente USAM). La richiesta è chiara: contesto fiscale attrattivo e risanamento tramite revisione coraggiosa dei compiti pubblici, non con nuovi oneri generalizzati. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa integrale.
“Sono passati solo 18 mesi – era il 9 giugno 2024 – da quando la popolazione ticinese ha approvato con una netta maggioranza la riforma tributaria. Questa era stata voluta fortemente dal Gran Consiglio e dal Consiglio di Stato. Ora, di fronte all’esplosione della spesa pubblica, il possibile aumento delle deduzioni delle spese professionali è stato congelato. Il Comitato “Per evitare aumenti di imposte a tutti” ritiene che il risanamento dei conti cantonali debba innanzitutto passare da una riforma dello Stato e non – quale prima misura – con penalizzazioni del ceto medio. Urge ora l’approvazione e messa in vigore dell’iniziativa parlamentare che chiede di fissare le deduzioni per spese professionali nella legge tributaria.
Nella fase di campagna in vista della riforma tributaria del 9 giugno 2024, il Comitato favorevole aveva illustrato in modo convincente come il Ticino si posizionasse tra i 5 Cantoni meno generosi per quanto riguarda le deduzioni delle spese professionali.
Ora, un anno e mezzo dopo il voto, nell’ambito del Preventivo 2026 – e di fronte a un piano finanziario preoccupante a causa delle numerose spese – il Consiglio di Stato ha rinviato come primo passo un beneficio che avrebbe alleggerito proprio quel ceto medio spesso citato come particolarmente toccato dai costi crescenti. Il Comitato deplora molto questa decisione ed esprime forte preoccupazione nei confronti dell’approccio scelto per riequilibrare a lungo termine i conti pubblici. Prima di rinviare un contenuto ma significativo sgravio alla categoria dei cittadini più tartassati, urge una revisione coraggiosa e profonda dei compiti del Cantone, suscettibile di modernizzare lo Stato e aumentarne finalmente l’efficienza.
Nel frattempo, un’iniziativa parlamentare interpartitica propone di fissare l’ammontare delle deduzioni professionali nella legge tributaria. Il Comitato saluta con favore questa iniziativa e invita tutti gli attori a mettere in vigore al più presto la misura. Dopo la riforma fiscale, anche il recentissimo rifiuto della cosiddetta “Iniziativa sul futuro” da parte di quasi 4 ticinesi su 5 conferma la lucidissima volontà di disporre di un contesto fiscale attrattivo.
Ricordiamo che al Comitato “Per evitare aumenti di imposte a tutti” avevano a suo tempo aderito un centinaio di persone, tra cui numerosi Gran Consiglieri, sindaci e personalità del Cantone".