SALUTE E SANITà
Istituti sociali: "Sì a questi tagli ma non ad altri"
L’associazione ticinese delle istituzioni sociali: "Contribuiremo con due milioni ai risparmi previsti dal Governo, ma non potremo sopportare altri sacrifici"

LUGANO – L’associazione ticinese delle istituzioni sociali (ATIS) prende posizione sui tagli prospettati dal Governo nell’ambito del preventivo 2013 e scrive: siamo pronti a questi sacrifici, contribuiremo nella misura di due milioni, ma non ad altri.

“L’ATIS – si legge nella nota diramata oggi - che raggruppa le istituzioni attive nel settore dei minorenni e degli adulti attraverso i Centri educativi, gli istituti per invalidi e i servizi ambulatoriali e residenziali per persone dipendenti, ha riunito in assemblea straordinaria gli enti gestori per valutare l’impatto delle misure di risparmio applicate al terzo settore, ovvero a tutte le istituzioni finanziate dalla Stato mediante un contratto di prestazione”.

“La misura, richiesta dal Consiglio di Stato - prosegue la nota -, vede una decurtazione lineare dell’1,8% sui contributi versati. Considerato che quasi l’80% dei costi istituzionali sono legati al personale, l’associazione ha invitato i suoi aderenti ad applicare la misura di contenimento della spesa intervenendo, analogamente a quanto proposto per i dipendenti pubblici, con un taglio del 2% sulla scala stipendi. Questo provvedimento, che si auspica di durata temporanea, testimonia il senso di responsabilità dei settori da noi rappresentati in un momento difficile per le finanze pubbliche e consentirà un risparmio di circa 2 mio di franchi”.

“Con lo stesso senso di responsabilità, nell’ambito della revisione del contratto collettivo di lavoro, che tocca una comunità di circa 1'500 persone, abbiamo proposto modifiche che consentiranno nel tempo di reinvestire in forza lavoro oltre un milione di franchi. ATIS ritiene con questi interventi di aver fatto tutto quanto possibile per partecipare alle misure di risanamento delle finanze dello Stato”.

L’Associazione mantello desidera però “esternare pubblicamente la preoccupazione che eventuali altre misure che dovessero essere richieste ai nostri settori, andranno ad incidere direttamente sulle prestazioni erogate a favore dei beneficiari dei nostri interventi. Nostro compito è soprattutto quello di tutelare l’utenza che ci viene affidata, la professionalità e la qualità degli interventi. Non potranno pertanto essere da noi accolte altre misure di tagli lineari senza che questi ultimi vadano ad incidere sulla quantità e sulla tipologia dei servizi offerti alle fasce più sensibili della nostra popolazione”.

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