Erbari e lettere dal carcere

Dai carceri dove viene imprigionata quasi ininterrottamente tra il 1915 e il 1918, la rivoluzionaria Rosa Luxemburg scrive agli amici e ai compagni di partito: lettere luminose, cariche di forza e speranza anche quando la cella è infestata dalle cimici e le notizie dal mondo sono tetre. Dalla prigione Luxemburg guarda le trasformazioni del cielo, ascolta il canto degli uccelli, raccoglie in erbari le piante del cortile. L’osservazione appassionata della natura è per lei vitale quanto la militanza politica: alimenta la sua vocazione a impegnarsi per il mondo e chi lo abita. «Mi sento a casa mia in tutto il mondo, ovunque ci siano nuvole e uccelli e lacrime umane».

Il libro "Un ardente desiderio di primavera", pubblicato dalle Edizioni Casagrande, raccoglie una selezione di venti lettere dal carcere di Rosa Luxemburg accompagnate da una scelta di tavole del suo erbario commentate dal botanico Nicola Schoenenberger.
Alternando dialogo e letture delle lettere, i curatori Danilo Baratti e Patrizia Candolfi presentano il libro insieme a Mara Travella, direttrice artistica della Casa della letteratura per la Svizzera italiana.