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Nella finzione è l'agente segreto più aitante e focoso che ci sia, che si concede qualche vodka Martini "agitato, non mescolato". Ma nella realtà James Bond sarebbe stato un ubriacone impotente, con non pochi problemi di salute, tremori e un fegato a pezzi.
Tutti fattori che avrebbero reso impossibili i suoi celebri inseguimenti, le sparatorie e tantomeno le sessioni amorose. A demolire il mito di 007 sono stati alcuni medici inglesi, che si sono messi a contare i troppi drink sorseggiati nei 14 romanzi della saga letteraria.
Colpa del "padre" della spia, Ian Fleming, che si è infatti ispirato alla propria vita per il personaggio che l'ha reso celebre e che poi è diventato protagonista indiscusso al cinema. E proprio lo scrittore era noto per alzare il gomito: brutta abitudine che sarebbe stata una causa della sua morte precoce, a 56 anni, per un problema di cuore.
"Probabilmente anche Bond avrebbe avuto la stessa aspettativa di vita", ha detto Patrick Davies, medico al Nottingham University Hospitals che ha condotto con due colleghi l'insolito studio pubblicato sul British Medical Jornal. La spia infatti avrebbe avuto il doppio di possibilità di avere un ictus e il 74% di morire prematuramente, non per un proiettile ma per il suo terribile stile di vita.
La somma dei drink tracannati da 007 mentre combatteva Goldfinger o gli agenti sovietici è impietosa. Bond consumava in media 92 unità di alcol alla settimana, oltre quattro volte il limite massimo raccomandato.(una unità alcolica corrisponde circa alla quantità contenute in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino, in una bottiglietta di birra (330 ml) o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico). Insomma la spia di sua Maestà sarebbe stata quasi sempre troppo ubriaca per compiere le sue mirabolanti imprese.
Si è stimato che prima dell'inseguimento in "Casino Royale" si era già scolato 39 unità di alcol. "Non è un caso che abbia perso il controllo dell'auto e sia finito all'ospedale, probabilmente per lui è stata una lezione salutare", hanno affermato i medici inglesi, con una certa ironia.
Ma il record Bond lo ha raggiunto in "Al servizio segreto di Sua Maestà". In una sola missione si è bevuto 225,8 unità di alcol, qualcosa da stendere anche il più forte frequentatore di pub. Mentre in "A 007, dalla Russia con amore" ha tracannato in un solo giorno 50 unità di alcol, tanto per adattarsi alle usanze russe.
Pochi, 12,5, sono i giorni che ha passato sobrio, senza toccare vodka o champagne, forse necessari per riprendersi dalle sbornie precedenti.