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Oltre 200'000 persone stanno lasciando le proprie case dopo l'eruzione del vulcano Kelud, nella zona orientale di Giava, in Indonesia. Lo riferisce la Bbc.
La colonna di fumo prodotta dall'eruzione è visibile a chilometri di distanza, alcuni villaggi sono stati ricoperti da oltre 4 centimetri di cenere. I tre principali aeroporti della regione, compreso quello di Surabaya, distante 130 chilometri, sono stati chiusi.
Secondo il quotidiano Jakarta Post, l'eruzione ha causato almeno due morti. Le autorità hanno disposto l'evacuazione di tutti i residenti di 36 villaggi nel raggio di dieci chilometri. Secondo l'Agenzia nazionale per la gestione dei disastri, la cenere vulcanica è stata trasportata in alcuni casi fino a 200 chilometri di distanza, investendo anche le città di Surabaya e Yogyakarta in una regione densamente popolata.
L'eruzione è iniziata ieri a tarda sera, e secondo i vulcanologi indonesiani è probabile che non si ripeta con la stessa intensità, nonostante continuino i tremori alla base del vulcano. Si calcola che il Kelud - uno tra i circa 130 vulcani attivi nell'arcipelago - abbia causato 15'000 morti dal 16esimo secolo ad oggi. Nel 1568, in particolare, il vulcano provocò 10'000 vittime.