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Bravoflay, parla Cannavale: "Grazie al Municipio per averci sostenuto sui salari minimi, che non vogliamo"
La sua versione stride con quella della municipale leghista. Fonio: "Avevo ragione"

CHIASSO – Adesso per la municipale Roberta Pantani la storia diventa un po’ imbarazzante. Fabio Cannavale, numero una della Bravofly – l’azienda finita al centro di una rovente polemica per impiegare quasi solo frontalieri e con salari ‘lombardi’ e per essersi ‘sottratta’ al contratto normale di lavoro per le agenzie di viaggio - ha dichiarato al Corriere del Ticino che ringrazia il Municipio di Chiasso per il suo appoggio nella vertenza sull'adozione del Contratto.

All'incontro con la direzione del DFE, svoltosi in estate, hanno preso parte infatti anche i municipali Bruno Arrigoni e Roberta Pantani. Dice di quest’ultima Cannavale: "la quale ha spiegato alle autorità che paragonare Bravofly ad un'agenzia di viaggio è come paragonare Amazon ad una libreria". Uno sforzo che ha funzionato, visto che il Cantone ha tolto la società di Chiasso dalla lista delle agenzie di viaggio.

Una versione che stride con quella fornita mercoledì a liberatv dalla municipale leghista in risposta alle stoccate del sindacalista e consigliere comunale PPD Giorgio Fonio (leggi qui). Quest’ultimo aveva messo in luce una presunta incoerenza tra le dichiarazioni pubbliche di stampo leghista di Pantani: “A parole, grande nemica del frontalierato e sostenitrice della manodopera locale”, ma nei fatti…

Pantani aveva risposto a Fonio su liberatv:  “Io e il collega (Arrigoni, ndr) siamo andati a portare la posizione del Municipio in difesa di una realtà aziendale chiassese, ma non certo per cercare di convincere il DFE a non applicare il contratto normale alla Bravofly. Sia chiaro che io non faccio gli interessi di nessuno, se non quelli del Comune e dei cittadini. L’ho già detto e stradetto. Mi pare che il sindaco e il vice fossero in vacanza, per cui ci siamo andati io e Arrigoni. Personalmente ho sempre auspicato che la Bravofly impiegasse parte del nostro personale. Abbiamo quindi ribadito che a nostro avviso la situazione della Bravofly non è regolare e non fa bene alla realtà di Chiasso. Troppi frontalieri e salari troppo bassi. Purtroppo, la direzione dell’azienda non ha seguito i nostri consigli, visto i dati che sono emersi dalle verifiche dell’Ispettorato del lavoro”.

E questa mattina, su Facebook, Fonio riprende le parole di Cannavale e scrive: “Le parole del numero 1 di Bravofly confermano quanto da me denunciato negli scorsi giorni”. La polemica insomma si fa ancora più rovente.

Nell’intervista al Corriere, Cannavale respinge anche le accuse di pagare salari "infami". L’Ispettorato del lavoro aveva accertato salari medi di 2'800 franchi al mese, con punte minime di 2'200, tra i 278 dipendenti della Bravofly di Chiasso.

Ma quelle verifiche, replica Cannavale, sono vecchie di mesi, e oggi la retribuzione media raggiunge i 48.500 franchi lordi all'anno. Quindi 4'000 franchi se calcolati su 12 mesi, 3'600secalcolati su 13. 
Vi è quindi stato un aumento delle paghe, inoltre il Cantone nei suoi calcoli non tiene conto dei bonus versati da Bravofly. "In nove anni, da quando il gruppo è sbarcato nella cittadina trasferendosi da Milano, il costo del personale è lievitato da poco più di 1,5 milioni di franchi agli attuali 16 milioni" afferma Cannavale: "Lo stipendio medio è pure in crescita, basti considerare che nel 2012 si attestava a 32'500 franchi annui".

Cannavale contesta anche i dati sulla percentuale di frontalieri nella sua azienda: i dipendenti non sono più 276 come indicato dall'Ispettorato del lavoro, ma 331. I frontalieri restano in maggioranza (316), ma si contano ben 14 residenti, oltre al solito svizzero già censito nei controlli dell’Ispettorato.

“Qui a Chiasso – conclude Cannavale – abbiamo creato un sacco di posizioni di alto valore soprattutto nel comparto digitale, tanto che contiamo posti di lavoro pagati in media più di 6.500 franchi al mese. Inoltre, i nuovi assunti a tempo indeterminato nel corso dell'ultimo anno percepiscono un salario medio, comprensivo di bonus, di 4.500 franchi”.

Ma il patron di Bravofly non vuole sentir parlare di salari minimi: “Ci vuole equilibrio, per mantenere un trend di crescita non possiamo impiegare qui solo gli alti dirigenti, servono professionisti ben pagati ma anche giovani alle prime esperienze sui quali costruire la classe dirigente di domani. A noi non piace parlare di salario minimo, dobbiamo avere persone che vengono a fare formazione, alle quali insegnare il lavoro. Queste posizioni devono avere salari in linea rispetto alle competenze e i nuovi entrati devono essere motivati, se entrano e ricevono subito 3.500 franchi non può funzionare; siamo un'azienda meritocratica che permette una forte crescita dal basso, il nostro ambiente di lavoro è molto positivo. I nostri dipendenti sono molto contenti”.

red

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