Le pesanti accuse del sindacalista. La veemente reazione della municipale
CHIASSO – Il caso Bravofly (leggi qui) è riscoppiato come una molotov e sta infiammando i queste ore la politica di Chiasso.
Dopo la pubblicazione dello scandaloso quadro del personale dell’azienda che vende viaggi e vacanze via internet (276 frontalieri su 276 dipendenti, con salari medi di 2'800 franchi al mese e punte minime di 2'200), il sindacalista dell’OCST e consigliere comunale Giorgio Fonio spara un altro siluro contro la municipale leghista Roberta Pantani.
“Accusa l'OCST di difendere gli interessi dei vicini italiani – scrive su Facebook -. Peccato che la stessa Roberta Pantani, a parole, grande nemica del frontalierato e sostenitrice della manodopera locale, ci risulta essere una dei due municipali chiassesi (chi è il secondo???) che si sono battuti attivamente al fianco di Bravofly incontrando il Consiglio di Stato durante l'estate. Risultato? Ora Bravofly non è più sottoposta al Contratto Normale di Lavoro che impone salari minimi. A voi le conclusioni...”.
La replica di Pantani a Fonio (che tra i due non corra buon sangue è noto da tempo) non si è fatta attendere, ed è arrivata sempre su Facebook: “Adesso, caro Giorgio Fonio, con le tue fantasiose illazioni, mi hai rotto proprio. Io non difendo gli interessi della Bravofly, né l'ho mai fatto, e neppure il Municipio di Chiasso. Gli unici interessi che difendiamo sono quelli dei cittadini di Chiasso, nella funzione di municipale e, come abbiamo sempre fatto, ripetuto e straripetuto, siamo contro una politica del personale di un'azienda che non guarda al mercato locale. Quindi informati prima di parlare a vanvera preso da manie di protagonismo. Oppure si è già aperta la campagna per le comunali?”.
Liberatv ha cercato di capire cosa sia successo telefonando a destra e a manca. Naturalmente anche all’interessata, Roberta Pantani.
Ma andiamo con ordine: la tesi di Fonio è in sostanza questa: la presenza di una delegazione del Municipio di Chiasso all’incontro di quest’estate con la direzione del Dipartimento economia, avrebbe portato alla decisione della Bravofly di non definirsi più agenzia di viaggio ma azienda di marketing digitale, evitando così di essere sottoposta al contratto normale di lavoro che prevede salari minimi più alti di quelli applicati dalla stessa Bravofly.
Alla base della tesi sta un dato di fatto: il Municipio di Chiasso è preoccupato di perdere il rilevante contributo fiscale della Bravofly nel caso in cui, sottoposta a pressioni salariali al rialzo, l’azienda decidesse di lasciare il Ticino.
Diciamo subito che è stata l’azienda a trovare la scappatoia del cambiamento di definizione (da agenzia di viaggi a azienda di web marketing), che però non la salverà dal sottoporsi, presto o tardi, a imposizioni salariali che evitino chiari fenomeni di dumping.
Aggiungiamo anche che il contratto normale per le agenzie di viaggio entrerà in vigore solo il prossimo 1° gennaio.
Ma veniamo all’incontro della scorsa estate, che si è svolto in un momento in cui era in fase di valutazione la proposta di applicare un contratto normale di lavoro alle agenzie di viaggio, e che è stato chiesto al Dipartimento dell’economia dal Municipio di Chiasso.
Chi c’era? C’erano: Roberta Pantani e il suo collega del PLR Bruno Arrigoni, una delegazione della BravoFly, e alcuni funzionari del DFE. All’inizio ha partecipato anche il ministro Christian Vitta, che poi ha però dovuto abbandonare la riunione.
Si trattava di capire quali sarebbero state le procedure legate a un’eventuale applicazione di contratti collettivi o di un ‘contratto normale’ per un’azienda come quella, spiega il ministro. Insomma, un incontro esplorativo. Nulla di più.
Roberta Pantani non nega di essere andata all’incontro di Bellinzona. “Io e il collega siamo andati a portare la posizione del Municipio in difesa di una realtà aziendale chiassese, ma non certo per cercare di convincere il DFE a non applicare il contratto normale alla Bravofly. Sia chiaro che io non faccio gli interessi di nessuno, se non quelli del Comune e dei cittadini. L’ho già detto e stradetto. Mi pare che il sindaco e il vice fossero in vacanza, per cui ci siamo andati io e Arrigoni. Personalmente ho sempre auspicato che la Bravofly impiegasse parte del nostro personale. Abbiamo quindi ribadito che a nostro avviso la situazione della Bravofly non è regolare e non fa bene alla realtà di Chiasso. Troppi frontalieri e salari troppo bassi. Purtroppo, la direzione dell’azienda non ha seguito i nostri consigli, visto i dati che sono emersi dalle verifiche dell’Ispettorato del lavoro”.
Intanto, in coda alla rovente polemica, sul profilo Facebook di Roberta Pantani sono comparse – con chiaro intento polemico – due foto di Giorgio Fonio scattate ieri sera durante i festeggiamenti che il Comune di Chiasso ha organizzato per la rielezione della stessa Pantani al Nazionale.
Marco Bazzi