Così l'imprenditore italiano spiegava la sua scelta di trasferirsi in Ticino: "II cuneo fiscale è più basso e permette di pagare di più i dipendenti"
CHIASSO - Dati dell’azienda - nome: Bravofly; sede: Corso San Gottardo 30 a Chiasso; scopo sociale: la consulenza, la promozione, l'organizzazione e la vendita di viaggi su internet; numero di dipendenti: 276, 266 dei quali frontalieri, 7 con permesso B (residenti) e un solo svizzero; stipendi: “ampiamente inferiori ai salari di riferimento utilizzati” nel settore; livello medio delle retribuzioni: 2'800 franchi al mese.
Nota dell’Ispettorato del lavoro: “Ci sono parecchie persone che guadagnano molto meno (a partire anche da 2.000 franchi al mese). I dati reali sono ora verosimilmente ancora peggiori dato che abbiamo avuto segnalazioni (con copie di busta paga) da cui emerge che i salari sono stati adattati in febbraio al nuovo tasso di cambio con l'euro”.
Il rapporto dell’Ispettorato, con i relativi dati, è stato pubblicato oggi dal Corriere del Ticino. È bene ricordare che nei mesi scorsi la Bravofy ha fatto il diavolo a quattro per sottrarsi al contratto normale di lavoro imposto dal Consiglio di Stato per le agenzie di viaggi, che prevede una paga oraria minima di 19,65 franchi, la quale tradotta su un impiego a tempo pieno fa circa 3.400 franchi lordi al mese.
Diciamo che se la Bravofly fosse assoggettata al contratto normale dovrebbe sborsare circa 200'000 franchi al mese in più rispetto ad oggi. Mica noccioline! Una bella cifra, invero, che declinata su un anno fa più di due milioni. E si sa che i grandi risparmi – e i grandi guadagni - si fanno sui grandi numeri.
Ma diciamo anche chi c’è dietro la Bravofly, che non è un’azienducola da quattro soldi, ma l’avamposto in terra elvetica del gruppo fondato dall’imprenditore italiano Fabio Cannavale, il guru del turismo online, che non vive a Viggiù ma sta ad Agra, in Collina d’Oro. Mica un povero imprenditore che tira a campare confrontato con la crisi nera!
Siamo qui a dover rievocare i vecchi canti popolari scritti all'epoca della "guerra del lavoro": "Sciur padrun da li béli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi..."
Quarantanove anni, ingegnere con esperienza nella consulenza, pioniere italiano del turismo online… Così viene definito Cannavale.
“Nel 1999 – citiamo da un articolo del Sole 24Ore - ha fondato eDreams Italia (…). Nel 2006 si sposta a Chiasso e inizia la sua internazionalizzazione. Nasce il gruppo Bravofly, una piattaforma integrata di voli, crociere, hotel, noleggio auto e vacanze. Nel 2012 con l'acquisizione di Rumbo, il maggior gruppo spagnolo di viaggi online, diventa Bravolfly Rumbo Group, uno dei principali operatori del turismo online presente in 20 Paesi, dalla Russia al Sud America. Fattura milioni di euro e dà lavoro a circa 1.000 persone”.
Mille, un quarto delle quali lavorano da Chiasso.
Cannavale ha spiegato alla stampa italiana di essersi trasferito in Ticino per tre motivi. Eccoli:
“1) Per il diritto del lavoro. In Svizzera posso premiare chi merita e licenziare chi non produce 2) Per il cuneo fiscale: è più basso e permette di pagare di più i dipendenti, trattenendo i migliori talenti 3) Per l'accesso al credito”.
“Pagare di più i dipendenti, trattenendo i migliori talenti”??? Meno male, viste le buste paga che girano in Corso San Gottardo. Chissà se no…
Interessante anche il motivo numero 1: “posso premiare chi merita e licenziare chi non produce”.
Il Municipio di Chiasso su questa scandalosa situazione non ha fatto fuoco e fiamme. È sempre il solito discorso: i comuni tendono a chiudere non uno ma due occhi, perchè comunque le aziende ad alto tasso di frontalieri, anche se pagano salari bassi, producono gettito fiscale. Però, la municipale leghista Roberta Pantani tirata in ballo dai sindacalisti e deputati pipidini Lorenzo Jelmini e Giorgio Fonio ha dovuto ammettere: “L'unica preoccupazione è quella che abbiamo sempre sollevato come Municipio, e cioè quella che la quota di lavoratori residenti risulta essere vergognosamente(!) bassa. Conseguenze della famosa e famigerata libera circolazione delle persone che il vostro partito ancora oggi difende”.
D’altra parte, si dice che la Bravofly sia uno dei principali contribuenti fiscali di Chiasso, e quindi è meglio non far troppo casino. Ovvio: 280 dipendenti, per quanto poco siano pagati, cubano in imposte alla fonte. E poi ci sono le imposte sugli utili della BravoFly, che non devono essere trascurabili.
Senza eccessiva polemica, sarebbe comunque interessante che l’Istituto di ricerche economiche faccia uno studio (ma non affidandolo a un ricercatore di Olgiate Comasco come nell’ultimo controverso caso) sull’effetto della libera circolazione sui livelli salariali nei diversi settori economici (e non solo sull’effetto sostituzione), partendo proprio dal caso Bravofly.
L’IRE potrebbe così recuperare credibilità verso i suoi molti detrattori. Chiaro: che effetto sostituzione può mai esercitare un’azienda come quella di Cannavale? Nessuno, considerato il salario medio accertato dall’Ispettorato del lavoro.
Infine, segnaliamo che a inizio anno liberatv ha segnalato il caso di una start up, la Sailogy, pure con sede a Chiasso, che si occupa di affittare imbarcazioni via web in tutto il mondo. Lo spunto era un annuncio di lavoro a un salario non proprio cristiano (3'000 franchi al mese per uno sviluppatore informatico). La Sailogy ha ricevuto un contributo di mezzo milione di franchi dalla fondazione Agire (finanziata con soldi pubblici) e, guarda un po’, nel consiglio di amministrazione dell’azienda figura pure Fabio Cannavale. Nessuno reagì. E ora?
Marco Bazzi