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19.11.2015 - 15:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il PLR rilancia con forza una collaborazione strategica con il PPD: storica copertina di Opinione Liberale dopo il ballottaggio per il Senato: "Insieme possiamo vincere!"

Il segretario Andrea Nava: "In entrambi i partiti rimangono dei nostalgici dei tempi e degli scontri passati. Ma la grande maggiornza ha scoperto che..."

CAMORINO - “Insieme, una forza che ci rende vincitori!”. Una copertina così, con la foto dei due senatori rieletti, Filippo Lombardi e Fabio Abate, non la si era mai vista sul giornale del PLR. La prima pagina di Opinione liberale, in uscita domani, non piacerà a tutti. Né a tutti i liberali-radicali, né a tutti i popolari democratici.
E nemmeno piacerà a tutti l’articolo firmato dal segretario del PLR, Andrea Nava, che rilancia la tesi caldeggiata da tempo dal presidente Rocco Cattaneo (ma non solo da lui) e da diversi esponenti di spicco del PPD: una nuova epoca di unità e di collaborazione (non parliamo di fusione) tra i due partiti storici per contrastare l’asse Lega-UDC che sembra sempre più consolidato.

Ecco i passaggi politicamente più rilevanti del testo di Nava.

“Per la prossima, impegnativa, legislatura il Ticino ha dunque scelto la continuità. Lombardi e Abate sono stati riconfermati. L’assalto della Lega ai due seggi è fallito. Se da una parte è vero che chi rincorre è sempre più veloce e determinato di chi deve mantenere, dall’altra bisogna ammettere che l’avversario si è fatto sentire e si sente, diventando di volta in volta sempre più forte. La frase dei leghisti, sfacciata e arrogante, «per gli Stati è solo questione di tempo», suona più come un interesse alla famosa «cadrega» che l’intenzione di fare il bene del Paese!
Dati i risultati della coalizione Lega e UDC, il Partito popolare democratico è una forza politica assieme alla quale va affrontata una riflessione comune per approfondire un rafforzamento della collaborazione tra i due partiti storici di centro. Come ha detto bene Rocco Cattaneo, «per il PLR c’è ancora da pedalare. Magari anche in tandem».
Per il nostro Cantone sarebbe  infatti positivo se PLR e PPD collaborassero per trovare soluzioni pragmatiche ai problemi del Paese.
Senonché, in entrambi i partiti rimangono dei nostalgici dei tempi e degli scontri passati. Fanno parte della nostra scena politica e se non ci fossero ci mancherebbero. Però la grande maggioranza ha scoperto da tempo che solo nella tolleranza e nel dialogo, soprattutto fra le forze di centro, si possono trovare le soluzioni alle grosse sfide che il Ticino deve affrontare”. 

Da parte sua, il segretario del PPD, Domenico Barletta, nel suo editoriale su Popolo e Libertà, pur non strizzando l’occhio al PLR, scrive: “Serve ora un rinnovamento sostanziale e non solo formale. Dobbiamo avere il coraggio di autoriformarci. Se non lo facciamo consegneremo il nostro futuro nelle mani dei partiti avversari, con il forte rischio di perdere la fiducia dei nostri cittadini e di conseguenza consensi. Dobbiamo tornare a parlare con la gente e tra la gente. Non riusciamo ancora a raggiungere efficacemente gli elettori coinvolgendoli con i giusti messaggi. Non c’è più il tempo dei troppi ragiona- menti che portano, giocoforza, allo sfinimento. Basta con le decisioni accomodanti raggiunte dopo tante discussioni solo per arrivare all’obiettivo che era stato fissato già prima di iniziare a parlare. Bisogna ridare forza e fiducia alla nostra base e riattivare la Direttiva”. 

red

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