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06.11.2017 - 19:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Argo 1, via libera alla Commissione d'inchiesta. Michele Foletti (e la Lega) alla guida del gremio con la presidenza. Con tanti applausi dagli altri partiti. Ma a cosa serve? Farinelli: "A far sentire la pressione del Parlamento"

Via libero dal Gran Consiglio con 66 voti favorevoli, 2 contrari e 11 astenuti. Pinoja: "Argo 1 è stato un malaffare, questo è certo. Le cose non sono andate come ci hanno spiegato i ministri nei mesi scorsi e oggi lo abbiamo capito"

BELLINZONA - Michele Foletti è stato oggi l’unico politico a fare l’unanimità e ad omaggiato in una giornata ad altissima tensione per la politica cantonale.

 

Al deputato leghista sono stati infatti rivolti molti elogi e ringraziamenti, da parte dei suoi colleghi di tutti i partiti presenti in Gran Consiglio, per aver accettato di presiedere la Commissione parlamentare di inchiesta (CPI) sullo scandalo Argo 1. Un attestato di stima unanime che di certo non è usuale ascoltare in Parlamento.

 

Ma al di là del tributo a Foletti, il fatto che la Lega abbia deciso di assumere la presidenza della CPI, istituita quest’oggi, è un fatto politico rilevante. Il movimento di via Monte Boglia, con questa mossa, scende in prima linea nella battaglia dopo aver mantenuto un atteggiamento combattivo ma sornione nelle retrovie.

 

Considerati i precedenti non fortunati, per usare un eufemismo, Commissioni parlamentari d’inchiesta nel nostro Cantone, per la Lega è una bella patata bollente questa presidenza. Del resto anche il Mattino, le ultime due domeniche, ha scritto di non crederci un granché. Il rischio di non cavare grandi ragni dal buco, esiste ed è alto. E forse si spiega anche così - al di là degli indiscutibili meriti di Foletti - il sostegno con i quale i partiti hanno incoraggiata e sostenuto la presidenza leghista.

 

Ma al deputato, si sa, le missioni impossibili piacciono. Come ha ricordato il capogruppo PPD Maurizio Agustoni: “Se Foletti riuscirà ad ottenere un decimo di quel che ha ottenuto con le finanze di Lugano, sarà già un grande successo”.

 

Ma a cosa serve un Commissione parlamentare d’inchiesta, essendo già in corso quella penale e quella amministrativa indipendente (che il Governo ha affidato a Marco Bertoli)? Secondo il capogruppo PLR Alex Farinelli, serve per “portare la voce e la pressione del Parlamento, che rappresenta la popolazione del Ticino. Popolazione che chiede chiarezza”.

 

Il secondo round del dibattito su Argo 1 andato in scena nel pomeriggio in Gran Consiglio, inevitabilmente è stato più scarico del primo. Daniele Caversazio, capogruppo della Lega, ha riconosciuto che la “storia ci ha insegnato che queste Commissioni sono costate molto e hanno portato poco”. “Ma oggi - ha aggiunto -l’unica strada per dare delle risposte politiche è questa”.

 

Maurizio Agustoni ha affermato che il PPD sostiene la costituzione del consesso inquirente perché riconosce “la genuina intenzione da parte di tutti i partiti di cercare la verità”. “La commissione - ha auspicato il capogruppo pipidino - dovrà trovare le risposte alle domande ancora aperte, senza pregiudizi o intenti persecutori, mettendo tutto in discussione, con il massimo rigore”.

 

Per il rappresentate dei socialisti Ivo Durisch - il partito che per primo ha proposto la CPI - si è arrivati a questo punto perché “il Governo non ha saputo parlare ai cittadini, che hanno appreso i fatti dalla stampa. Con Argo 1 rischia di andare a fondo anche la credibilità dello Stato”.

 

Infine, particolarmente significativo l’intervento del capogruppo UDC Gabriele Pinoja, che faceva parte della Sottocommissione di vigilanza della Gestione che si era chinata sullo scandalo. “Le cose non sono andate come ci hanno spiegato i ministri nei mesi scorsi e oggi lo abbiamo capito. Durante e dopo tutte le audizioni che ho avuto con i funzionari sono cresciuti in me i dubbi. Argo 1 è stato un malaffare, questo è certo. Tutti speriamo che sia un caso isolato ma se non lo fosse?”.

 

Per la cronaca il Parlamento ha deciso di istituire la Commissione con 66 voti favorevoli, 2 contrari e 11 astenuti. Oltre a Foletti, il Gran Consiglio ha designato Giorgio Galusero, Claudio Franscella, Carlo Lepori, Michela Delcò Petroli e Tiziano Galezzi. Il termine dei lavori è fissato per giugno. Auguri e buon lavoro.

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