foto: TiPress/Pablo Gianinazzi
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Politica e Potere
31.01.2018 - 09:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il discorso al Partito di Fiorenzo Dadò. Il presidente lancia la campagna e avverte: "Affronteremo il problema che tutti sappiamo. Vi chiedo la massima responsabilità. E, soprattutto, nessuna fuga in avanti. Chi sarà in lista lo decideremo insieme"

Nelle prossime settimane, ha spiegato il presidente del PPD, lanceremo un sondaggio tra la base del Partito “per ottenere alcune indicazioni sul tipo di campagna elettorale che ci si aspetta, sul tipo di liste e su alcuni altri temi delicati. E alla fine di marzo daremo avvio a una commissione per la ricerca delle candidature per le elezioni cantonali e federali”

BREGANZONA - “Affronteremo il problema che tutti sappiamo”. Una frase che potrebbe apparire sibillina, ma che, letta nel cotesto politico attuale del PPD è chiarissima… Ieri sera nell’aula magna del Collegio Lucino di Breganzona il presidente, Fiorenzo Dadò, ha tracciato il quadro della situazione di fronte al Comitato cantonale e ha spiegato cosa stanno facendo i vertici per contrastare la crisi.

Ovvio il riferimento al caso Argo1, che ha investito il Dipartimento diretto dal ministro Paolo Beltraminelli ma di riflesso anche il PPD. E lo stesso Dadò è stato protagonista del caso ormai noto come “la cena di Bormio”. Ora il PPD si prepara alla campagna elettorale del 2019.

“Siamo tutti coscienti che la situazione non è facile e che la strada è in salita per diversi motivi, in gran parte che si trascinano da decenni – ha detto Dadò -. Il trend del Partito nazionale è a dir poco preoccupante. Se i numeri fossero confermati alle urne nell’ottobre prossimo cadremmo sotto il 10% e verrebbe messo in forse anche il nostro consigliere federale!”.

A livello cantonale, ha aggiunto, “la situazione non era facile quando assunsi la presidenza e ora lo è forse anche meno, con le polemiche e gli attacchi a fuoco incrociato che ci siamo ritrovati sul nostro cammino già a un mese dalla mia elezione. È quindi necessario tirarsi su le maniche con il massimo impegno e serietà da parte di tutti, per creare quel clima costruttivo necessario ad affrontare ogni salita. Se vogliamo riprendere quota dobbiamo per prima cosa intervenire con determinazione con delle mosse incisive e delle posizioni assolutamente profilate, sua sugli indirizzi del Partito che ne dibattito politico”.

Nelle prossime settimane, ha spiegato il presidente, lanceremo un mini sondaggio mirato tra la base del Partito “per ottenere alcune indicazioni sul tipo di campagna elettorale che ci si aspetta, sul tipo di liste e su alcuni altri temi delicati. E alla fine di marzo daremo avvio a una commissione per la ricerca delle candidature per le elezioni cantonali e federali”.

Ed entro l’autunno ci saranno le liste per le cantonali del prossimo anno.

“Come potete immaginare – ha concluso Dadò - la fase che stiamo intraprendendo è abbastanza delicata e i passi vanno fatti bene, per tanto chiedo a tutti la massima responsabilità e serietà e soprattutto nessuna fuga in avanti. Per essere chiari, chi sarà presente o no sulle nostre liste e quali saranno gli interessi prioritari del Partito per le prossime elezioni lo valuteremo e lo decideremo con calma tutti noi assieme, nei luoghi adibiti a questo scopo e non nelle piazze sotto i riflettori e neppure con il particolare bisogno di consigli da chi con noi non c’entra assolutamente nulla e non ci ha mai neppure risparmiati. Continueremo a far sentire la nostra voce forte e chiara, senza nessuna paura. Oggi confermiamo la nostra volontà di affrontare al nostro interno e in tempi celeri il problema che sappiamo”.

emmebi

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