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18.02.2021 - 21:500

GastroTicino risponde all'attacco dei Verdi: "Dovrebbero diventar rossi di vergogna"

"Invece che attaccare GastroTicino dimostrino con i fatti le loro affermazioni e ci dicano in che modo concreto hanno aiutato un settore che da lavoro a 15mila persone"

In un articolo pubblicato oggi su diversi media “I Verdi del Ticino” e una dei loro rappresentanti, Greta Gysin, attaccano il vicepresidente di GastroSuisse e presidente di GastroTicino Massimo Suter, accusato di falsità e di fomentare la rabbia dei ristoratori. GastroTicino risponde in base a quanto riportato dai giornali, visto che i Verdi non hanno avuto nemmeno il buongusto di mandarlo anche alla Federazione esercenti e albergatori.

 

GastroTicino è indignata dai toni di questo scritto. Non tanto perché è comodo sparare affermazioni lesive e al limite della diffamazione, credendosi forse in ciò protetti o autorizzati dal fatto che si è magari consigliere nazionale, ma soprattutto perché si dimostra ancora una volta quanto certa politica con i piedi al caldo, non conosca il paese reale e la situazione drammatica in cui versano gli imprenditori. Ma di certo la nostra categoria avrà la memoria lunga quando si tratterà di rinnovare i mandati e si tratterà di capire chi davvero ha aiutato le aziende della ristorazione e albergheria, e chi invece si è limitato a esternare i propri mal di pancia. Di certo si ha più visibilità sfruttando la figura di personalità estremamente competenti e impegnate come Massimo Suter, quando di argomenti validi propri non se ne hanno.

 

Basta saper ascoltare la task-force federale

I Verdi citano studi a sostegno delle loro tesi (ruolo della ristorazione nella diffusione del virus), quando ormai si sa che se ne possono citare altrettanti che dimostrano l’esatto contrario. Per cui è azzardato ritenersi gli unici paladini della verità, quando non ci sono al momento evidenze scientifiche comprovate e assolute.

Lo stesso membro della task-force del Consiglio federale, Roman Stocker, nella trasmissione Patti Chiari citata anche dai Verdi (che però utilizzano solo le frasi a loro utili) ha dichiarato – non prima di aver manifestato, a differenza dei Verdi, solidarietà a una categoria importante colpita in modo duro dalla pandemia - con testuali parole: “… ed è chiarissimo che i ristoratori non hanno colpa della trasmissione in questo caso. Il fatto che tengano i ristoranti chiusi porta un beneficio alla società, aiuta la riduzione della trasmissione”. Quindi si parla di aiuto alla riduzione e non di “untori” come i Verdi lasciano intendere nel loro inqualificabile attacco. 

 

Perché sono verdi dalla bile?

Il peggio di sé i Verdi lo danno quando parlano di “fomentare” la categoria. Certo, impegnati nel trovare qualsiasi modo per avere visibilità, non si sono nemmeno dati la pena di ascoltare e leggere quanto fatto da Suter, GastroTicino e GastroSuisse che a più riprese sui media e con news-letter interne, hanno invitato i ristoratori alla calma. Il 5 gennaio 2021, per esempio, è stato scritto ai soci: “Anche GastroTicino, in linea con altre sezioni, non scenderà in piazza ma chiederà ancora aiuti e risarcimenti soprattutto a fondo perso, rapidi e a favore di tutto il settore. Lancia quindi un appello alla calma e invita i soci ad astenersi da azioni illegali, come blocchi stradali o aperture clandestine dei propri locali”. Per cui si rimane convinti che, fino a prova contraria, sia solo un dialogo costruttivo con le autorità a portare risultati e non manifestazioni plateali.

 

Parlano i fatti!

A questi nuovi paladini della verità, è anche sfuggita l’attività quotidiana e incessante che già dal 20 gennaio del 2020 GastroSuisse e GastroTicino hanno portato avanti a favore dei soci, ottenendo tutta una serie di aiuti e condizioni quadro, che hanno permesso la sopravvivenza del settore. A questi paladini delle verità scientifiche a tutti i costi, vorremmo ricordare che è stata GastroTicino e la categoria a invitare a riflettere sulla necessità di una chiusura durante la prima ondata. Un comportamento responsabile – quello di GastroTicino – che ha portato consensi da tutta la categoria e dalle autorità cantonali che hanno citato più volte l’importanza del ruolo e della collaborazione dell’associazione di categoria.

 

Siamo uniti e forti… vi dispiace!

Stiano tranquilli i Verdi, che di energie ne abbiamo e ne avremo ancora tante e molte per difendere un settore che dà lavoro e tutela i propri collaboratori. Non occorrono i loro ricostituenti a base di insulti! Ma forse è questo il senso del loro scritto: tentare di minare la credibilità di chi sta dando tutto per garantire un futuro a ristorazione e albergheria. Ci si chiede anche se sia davvero la presa di posizione del partito o solo di taluni che si nascondono dietro il movimento. Con quale scopo recondito? Affossare il nostro settore? Ma stiano tranquilli che li accoglieremo sempre con il sorriso e simpatia nei nostri locali, perché non appartiene alla nostra cultura proporre al pubblico attacchi gratuiti e quasi isterici. E forse è questo che dà fastidio ai Verdi, che la categoria sia forte e unita, responsabile e sensibile alla salute pubblica e non solo ai riflettori della cronaca.

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