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Cronaca
26.11.2012 - 16:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:40

Merlot d'annata: tra i migliori del decennio

Primo bilancio molto positivo sulla vendemmia 2012. Tutti gli indicatori sono favorevoli: dalla qualità alla quantità. E la viticoltura vale quest'anno 27 milioni

BELLINZONA – Sarà un’ottima annata. Una delle migliori del decennio. Lo fanno sapere in un comunicato congiunto la Sezione dell’agricoltura e l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese.

Piena soddisfazione, dunque, per i risultati della vendemmia 2012 appena conclusasi, “con quantitativi leggermente superiori alla media decennale e una qualità media che può attestarsi, per il vitigno Merlot, fra le tre migliori vendemmie del decennio per quanto concerne i tenori zuccherini, inferiore solo all’eccezionale 2003 e al 2007, ponendosi allo stesso livello del 2006”.

Un'annata difficile ma poi...

L’annata 2012 – si legge nella nota stampa - non è stata fra le più facili per i viticoltori, che hanno dovuto far capo a tutta la loro professionalità per far fronte alle notevoli avversità e ai fenomeni meteorologici, talvolta estremi, che si sono verificati durante il periodo vegetativo. Ma le buona condizioni climatiche estive sono favorevoli per la vite e hanno permesso di recuperare i ritardi nello sviluppo vegetativo accumulati durante la primavera, caratterizzata da un clima piuttosto freddo e umido.

Ottimi i primi assaggi

Alla raccolta lo stato sanitario dell'uva è stato generalmente molto buono. In cantina, oltre alle elevate concentrazioni zuccherine, i mosti di uve rosse risultavano profumati e con un’eccellente colorazione. A livello di quantitativi di Merlot globali prodotti, il 2012 può essere considerata una buona annata. In effetti, la produzione è aumentata del 5.2% rispetto all'anno precedente e supera la media degli ultimi 10 anni del 6.4%.

Anche a livello qualitativo il 2012 è da considerarsi molto buono. La gradazione media di tutte le uve Merlot di prima categoria, che rappresentano oltre l’80% della produzione globale, ha superato la media decennale 2002-2011. I primi assaggi in cantina permettono di confermare le eccellenti premesse fornite dal tenore zuccherino delle uve: il 2012 si situerà certamente nella scia delle ottime annate di questi ultimi anni.

Un settore che vale 27 milioni

All’interno della filiera si è infine raggiunto quest’anno un accordo biennale volto da un lato a premiare le uve di qualità e nel contempo a permettere al mercato di acquisire una certa stabilità, dando la possibilità a coloro che sono attivi commercialmente di poter meglio pianificare le loro attività.
L'aumento dei prezzi corrisposti rispetto al 2011 è del 4.7% e del 9.4% rispetto alla media decennale. Il reddito lordo della viticoltura ticinese nel 2012 supererà i 27 milioni di franchi.

Il reddito percepito permetterà ai viticoltori di coprire, nella gran parte dei casi, i costi di produzione e di programmare i necessari investimenti. Una corretta redditività dell’attività viticola è un fattore importante per favorire un ricambio generazionale in un settore che denota un preoccupante invecchiamento degli operatori.

Il più che soddisfacente numero di apprendisti viticoltori presenti al centro professionale del Verde di Mezzana è pertanto un segno particolarmente incoraggiante.

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