CRONACA
Berlusconi vs Santoro, secondo Michele Fazioli
Il volto storico dell'informazione della RSI commenta il duello televisivo tra il Cavaliere e il conduttore: "Ecco perché Berlusconi ha vinto"
LUGANO – Comunque la si pensi, il duello televisivo tra Silvio Berlusconi e Michele Santoro ha scritto una pagina storica della televisione italiana. Decine di osservatori hanno, italiani e internazionali, hanno sviscerato e commentato il programma. L’opinione maggioritaria è che Berlusconi sia uscito vincitore dallo studio di Servizio Pubblico, “la tana del lupo”, e abbia rilanciato alla grande la sua campagna elettorale. Insomma, Santoro e soci partirono per suonare e furono suonati.
Un giudizio condiviso anche da Michele Fazioli che, nella sua rubrica settimanale sul Corriere del Ticino, si occupa della trasmissione: “Sarà che la faziosità caciarona e la prosopopea populista di Michele Santoro sono agli antipodi della mia concezione del giornalismo politico televisivo (è un mio giudizio, altri la possono pensare diversamente) – argomenta il volto storico dell’informazione RSI appena passato alla pensione - ma l'agguato continuo di filmati malandrini e parziali, di documenti preconfezionati e letti in diretta, di domande inquisitorie e persino sprezzanti, con l'aggravante delle battutacce all'amatriciana di Santoro, ha finito col rendere quasi malinconicamente nobilitato e simpatico un Berlusconi che di suo appariva con tutti gli handicap possibili: bollito politicamente, incipriato come un morto alla veglia”. 
Netto il giudizio anche sul nemico pubblico numero due del Cavaliere: “marco Travaglio, con lingua sottile da serpente, ha letto due perfide arringhe per abbattere Berlusconi (il quale poi a sorpresa gliele ha ridate indietro con una propria requisitoria)”. 
“L'insieme del programma – scrive Fazioli - è stato un esempio grottesco di commedia all'italiana con frizzi e sberleffi destinati a una vittima da immolare. E lui, l'attore consumato, ha creato frizzi migliori, come quando ha spolverato con la mano prima di sedervisi la poltrona su cui si era seduto Travaglio. Il risultato è stato che all'indomani i sondaggi hanno registrato un aumento di due o tre punti del consenso popolare a Berlusconi”. 
Quindi, la chiosa: “Berlusconi è un antico animatore da nave di crociera, venditore formidabile e poi imprenditore di successo, vincitore di tutto con il Milan, politico sbucato da dietro l'angolo, originale, populista, smodato, donnaiolo, simpatico, millantatore, realistico e bugiardo, creatore fi­nalmente di un sistema di alternanza politica, collante all'inizio di un'area liberale allo sbando, affabulatore e vu cumprà di lusso, festaiolo sgangherato. Usare contro di lui le armi di distruzione di massa significa favorirlo”.
 
 
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