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Cronaca
04.02.2013 - 07:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:40

"Contro la criminalità videosorveglianza privata e pubblica"

Il deputato Armando Boneff chiede l'avvio di uno studio pilota che integri gli impianti privati con quelli pubblici per meglio monitorare il territorio in zone sensibili come il Mendrisiotto

BELLINZONA - Creare una rete di sicurezza integrata nelle zone ad alto rischio di atti criminali. La proposta è del deputato PPD Armando Boneff che in una mozione chiede di "perseguire una collaborazione fra pubblico e privato per l'implementazione di una rete di sicurezza globale finalizzata a migliorare la copertura del monitoraggio del territorio". Una rete che si renderebbe necessaria "in seguito all'acuirsi di atti criminali quali furti nelle abitazioni, aggressioni, rapine" - sostiene Boneff - che fanno crescere nella popolazione il senso d’insicurezza.  

Sentimento che, ricorda il gran consigliere, spinge molti privati a dotarsi di proprie installazioni di videosorveglianza. "Tali impianti sono concepiti per coprire uno spazio limitato all'area del possessore con la probabilità che siano più efficienti dal profilo tecnico che non da quello della sicurezza (individuare il pericolo non significa auto- maticamente essere in grado di proteggersi). Anche l'amministrazione pubblica dispone di propri impianti di videosorveglianza collocati lungo le vie di transito, ma benché questi siano concepiti (si spera) da esperti in sicurezza, difficilmente potranno coprire tutte le zone utili a tracciare i malviventi nei loro spostamenti". Insomma: le videocamere di sorveglianza non mancano ma rischiano di non essere performanti.

Ecco quindi le proposte di Armando Boneff: 

- elaborare uno studio-pilota per una zona ad alto rischio di criminalità (ad esempio nella fascia di confine nel Mendrisiotto) per la realizzazione della prima rete di monitoraggio ottimale che comprenda impianti pubblici e privati a copertura di una zona predefinita;

- predisporre un servizio di consulenza gratuito a disposizione dei cittadini che intendono dotarsi di nuovi impianti privati di videosorveglianza o per controllare l’efficacia di quelli già installati (know how già presente nello Stato - se non esistesse che si formi personale allo scopo);

- recensire gli impianti di videosorveglianza già installati da privati; sussidiare gli impianti aggiuntivi non strettamente necessari all'installazione del privato ma indispensabili per integrarsi nella rete di sicurezza globale;

- creare un'apposita segnaletica per delimitare la zona compresa nella rete, con il duplice effetto di adempiere alla legge sulla privacy e di costituire un deterrente per la piccola criminalitá. 

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