Strade chiuse, allagamenti, blackout e smottamenti sono gli effetti della ‘tempesta natalizia’ che ha colpito il Sud delle Alpi nelle ultime 48 ore
LOCARNO/LUGANO – Le grandi nevicate nell’alto Ticino e la pioggia praticamente ininterrotta dalla vigilia di Natale stanno mettendo a dura prova anche l’asse stradale del Cantone.
Viasuisse comunica infatti che, fino almeno alle 16 di oggi, resterà chiusa la A13 Bellinzona-Coira fra San Bernardino e Splügen per la caduta di alcuni alberi. Interrotta anche la circolazione sulla cantonale fra Pian San Giacomo e San Bernardino e tra Hinterrhein e Nufenen. Percorribilità difficoltosa anche sull’alternativa consigliata: l’A2 è innevata a nord di Faido e sul versante urano fino a Erstfeld. Stessa sorte per la via alternativa per l'Engadina, chiuso infatti alche il Maloia.
In Ticino, la strada fra Caslano-Ponte Tresa è parzialmente allagata, mentre in Valle Onsernone si raccomanda prudenza per un cavo dell’alta tensione sulla carreggiata di Comologno. Mentre chiusi o a rischio valanghe sono i collegamenti Airolo-Bedretto, Olivone- Campra, Olivone-Campo Blenio-Ghirone, Peccia-Fusio, Cimalmotto-Cerentino e Cerentino-Bosco Gurin. Infine, con la chiusura alla circolazione di quasi tutti i passi alpini retici, le vallate del Grigioni italiano sono di fatto isolate dal resto del cantone.
Il Ticino è quindi messo a dura prova da quello che è certamente un evento climatico d’eccezione, come conferma Marco Gaia da Locarno Monti: “Complessivamente in certe località si misura anche un metro e mezzo di manto nevoso, come a San Bernardino. Abbiamo raggiunto così valori che non si riscontrano spesso, siamo di fronte alle nevicate più grosse che si possono verificare nel versante sud alpino”.
E in effetti, aggiunge il meteorologo, nelle ultime trentasei ore abbiamo assistito a precipitazioni decisamente abbondanti su tutto l’alto Ticino e il Moesano: “Al di sopra dei 1500 metri sono caduti fra gli 80 e i 120 centimetri e solo nell’arco delle ultime ventiquattro ore. È neve bagnata, quindi più pesante, e questo ha portato anche alla caduta di alberi e a fili elettrici spezzati e quindi ai vari blackout che hanno colpito le valli nella giornata di ieri”.
E anche per quanto riguarda la pioggia, “i valori registrati sono decisamente importanti”, spiega Paolo Ambrosetti, sempre da Locarno Monti. Nelle ultime ventiquattro ore infatti le precipitazioni nel Sottoceneri, dove la pioggia è più abbondante a causa di un limite delle nevicate più alto, sono caduti in media trai i 90 e i 120 litri per metro quadro: “Si va dagli 80 registrati a Lugano, fino ai 124 registrati in Valcolla. Questi sono valori molto importanti soprattutto per la stagione, in estate, ad esempio, non sarebbero così eccezionali. A evento meteorologico ancora in corso è difficile darne una lettura certa, ma siamo probabilmente di fronte ai valori più alti mai registrati per il mese di dicembre e per il Sottoceneri a quelli più elevati da quando esistono le stazioni di misurazione, da un secolo quindi”.
Ma nelle prossime ore, rassicurano da Locarno Monti, la situazione dovrebbe migliorare: “Pian pianino si sta stabilizzando. I quantitativi di queste ore non sono più rilevanti e non dovrebbero peggiorare la situazione. Nel pomeriggio neve e piogge andranno esaurendosi e ora di sera sarà di nuovo asciutto. Così anche domani, in cui avremo di nuovo una giornata di sole. Solo per sabato dovremo attenderci il passaggio di un’altra perturbazione con 20, 30 centimetri di neve. Ma da domenica il tempo tornerà stabile per almeno alcuni giorni”.
Se la neve ha causato diversi blackout nell’alto Ticino a causa di alberi caduti che hanno interrotto la linea elettrica, nel Sottoceneri a farsi sentire sono le conseguenze della pioggia battente degli ultimi due giorni con strade e cantine allagate.
L’addetto stampa dei pompieri di Lugano però frena sulla portata degli interventi in cui sono coinvolti: “A Lugano non siamo di fronte a nulla di straordinario, qualche intervento in più rispetto alla normalità, ma è paragonabile a quanto avviene in estate. In città, per il momento, abbiamo effettuato una decina di interventi che per la maggior parte hanno riguardato smottamenti, alberi caduti e cantine allagate. Al momento però siamo impegnati in un intervento di bonifica per la presenza di nafta nelle strade di Piazza Indipendenza che dalle cavitoie è poi finita anche nel lago”.
In generale, aggiunge, “in quanto centrale d’allarme cantonale, abbiamo osservato che la fascia più critica va dal Bellinzonese al Mendrisiotto. In totale sono stati svolti una trentina di interventi in tutto il Cantone. A render critica la situazione è la pioggia continua: si supera la capacità di assorbimento del terreno e l’acqua forma rigagnoli che invadono le cantine o le strade”.
La situazione metereologica sta migliorando, “ma noi resteremo con la guardia alta almeno fino a domani mattina. Il terreno può ancora smottare anche a piogge finite per via della molta acqua che scorre nel sottosuolo. Ma, come dicevo, la situazione è in realtà solo leggermente al di sopra della norma”.