Doppia difesa, dunque, per il medico: a Rossi si aggiunge Galfetti. “Rimaniamo convinti – scrivono i due legali - delle qualità morali e professionali del dottor Rey che verranno dimostrate nel corso del processo, poiché è indubbio che lo scambio di pazienti non è dovuto solo al dottor Rey che si trovava nel blocco operatorio quel fatidico 8 luglio 2014 assieme ad altri 2 medici e a 5 infermieri specializzati.