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Cronaca
08.06.2016 - 10:390
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Errore medico alla Sant'Anna, scendono in campo gli avvocati Tuto Rossi e Renzo Galfetti: "Col dottor Rey in sala operatoria c'erano 2 medici e a 5 infermieri specializzati. Di cattivo gusto la soddisfazione del DSS"

I due legali: "Le qualità morali e professionali del dottor Rey che verranno dimostrate nel corso del processo"

LUGANO - I legali del dottor Piercarlo Rey, Renzo Galfetti e Tuto Rossi, prendono oggi posizione sul caso che ha coinvolto il medico per l’errore commesso durante un intervento alla clinica Sant’Anna di Sorengo. E annunciano ricorso “contro la mancata sospensione della decisione del Consiglio di Stato che nega a titolo provvisorio il ripristino dell’attività medica” per Rey.

Doppia difesa, dunque, per il medico: a Rossi si aggiunge Galfetti. “Rimaniamo convinti – scrivono i due legali - delle qualità morali e professionali del dottor Rey che verranno dimostrate nel corso del processo, poiché è indubbio che lo scambio di pazienti non è dovuto solo al dottor Rey che si trovava nel blocco operatorio quel fatidico 8 luglio 2014 assieme ad altri 2 medici e a 5 infermieri specializzati.

Abbiamo sempre saputo che la strada per ripristinare la verità dei fatti e l’onore del dottor Piercarlo Rey sarebbe stata lunga.

Riteniamo di cattivo gusto la “soddisfazione” manifestata dal Dipartimento della Socialità e della Sanità (DSS), che ha revocato l’autorizzazione all’esercizio della medicina solo dopo un anno dalla conoscenza dei fatti e solo dopo che la stampa si era occupata con clamore del caso, mentre in precedenza aveva tranquillamente autorizzato la prosecuzione dell’attività medica, che si era svolta in modo ineccepibile”.

Di seguito, il comunicato diramato ieri dal DSS,che si conclude con la nota di “soddisfazione”: “Il giudice delegato del Tribunale cantonale amministrativo ha negato la concessione dell’effetto sospensivo in attesa dell’evasione nel merito del ricorso presentato contro i provvedimenti amministrativi decisi dal Dipartimento lo scorso 16 settembre 2015 e confermati lo scorso 1° marzo dal Consiglio di Stato. Si ricorda che nei confronti del medico era stata disposta la revoca a tempo indeterminato dell’autorizzazione all’esercizio dipendente e indipendente della professione di medico nel Cantone Ticino e una sanzione disciplinare che consiste nel divieto di esercizio della professione per la durata di 24 mesi. Il Dipartimento della sanità e della socialità prende atto con soddisfazione della decisione”.
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