È una maestra delle elementari di Stabio la vittima del giallo di Rodero. Prende sempe più corpo l'ipotesi del delitto. N.A., 35 anni, era molto nota in paese, dove suonava anche nella locale filarmonica. Non vedendola in aula questa mattina le sue colleg
Ma sulla morte della giovane donna restano aperte tutte le ipotesi e solo i risultati dell'autopsia potranno chiarirne le cause. In giugno N.A. aveva iniziato una relazione sentimentale, come ha scritto su Facebook
Foto: TiPress/Francesca Agosta
STABIO - La notizia della tragica fine di N.A., la giovane donna trovata morta ieri pomeriggio nei boschi di Rodero (nel luogo indicato nella foto), non lontano dalla strada provinciale che porta al valico del Gaggiolo, ha lasciato senza parole gli abitanti di Stabio. La trentacinquenne era molto nota e apprezzata in paese, dove faceva l’insegnante di scuola elementare e suonava nella filarmonica locale. Ma questa mattina in aula non si è presentata e da lì sono iniziati i sospetti che le fosse accaduto qualcosa. Sospetti subito segnalati dalle sue colleghe.
Gli inquirenti comaschi e ticinesi hanno così potuto dare un nome al cadavere trovato ieri da una donna che stava percorrendo a cavallo quel sentiero. Il corpo della trentacinquenne giaceva in un piccolo avvallamento. La giovane non aveva con sé documenti e, stando alle indiscrezioni emerse dagli inquirenti italiani, che stanno lavorando ad ampio raggio, aveva una falange parzialmente mozzata e una ferita superficiale alla testa.
Ma l’elemento che sembra far propendere per la pista del delitto è il fatto che N.A. non sarebbe morta nel luogo in cui è stata ritrovata. Qualcuno avrebbe infatti trascinato e abbandonato in quel punto il cadavere. La giovane maestra aveva frequentato il liceo a Mendrisio e in giugno aveva iniziato una relazione sentimentale, come ha scritto lei stesso sul suo profilo Facebook, senza però indicare con chi.
Si attendono ora i risultati dell’autopsia, che dovrebbe consentire di chiarire rapidamente la causa della morte.