CRONACA
Più che una camminata enogastronomica in certi momenti sembrava la ritirata del Don durante la campagna di Russia: freddo e pioggia battente... Ma la Mangialonga è sempre la Mangialonga. E il vitellone nostrano cucinato sul maxi grill austriaco da Mirko R
Ma alla fine è andata bene anche così. La Mangialonga è sempre la Mangialonga e ieri dal Mercato coperto di Mendrisio su 2'100 iscritti ne sono partiti 1'850. Organizzazione perfetta e costante controllo da parte di Max Tettamanti, che faceva la spola in pick up tra una sosta e l’altra
MENDRISIO - In certi momenti, più che una camminata enogastronomica, sembrava la ritirata del Don, quella che pose fine alla campagna dell’esercito italiano in Russia nella seconda guerra mondiale. Vento, temperatura rigida e pioggia battente…

Ma alla fine è andata bene anche così. La Mangialonga è sempre la Mangialonga e ieri dal Mercato coperto di Mendrisio su 2'100 iscritti ne sono partiti 1'850, che sono tantissimi se si considerano le condizioni climatiche non propriamente favorevoli. Chi si è riparato sotto l’ombrello, chi si è blindato in indumenti di gore-tex, chi si è infilato in impermeabilini di plastica o nella più classica ‘pellerina’ mimetica da esercitazioni sul Gottardo…

Gli undici chilometri di percorso, tra Mendrisio e Balerna e ritorno, passando per Corteglia, Coldrerio e Mezzana, sono stati scanditi da 11 tappe enogastronomiche. Organizzazione perfetta e costante controllo da parte di Max Tettamanti, che faceva la spola in pick up tra una sosta e l’altra.

Particolare menzione meritano le due soste alle cantine Trapletti e La Costa: ottimi vini accompagnati da ravioli all’aglio orsino e polenta ‘uncia’. Sempre bellissima la discesa tra i filari di vite al Colle degli ulivi, nonostante la pioggia… Menzione anche per gli shottini offerti dai ragazzi del Gin Bisbino, che migliora di mese in mese... Ma il top della Mangialonga 2017 è stato il fantastico vitellone nostrano rosolato a fuoco lento su un grill speciale che Mirko Rainer, patron dell’Ateanaeo del Vino di Mendrisio, ha fatto arrivare dall’Austria. Il profumo del manzo si avvertiva nell’aria già qualche centinaio di metri prima. Peso della bestia: 247 chili, 150 dei quali di pura polpa. La cottura è iniziata alle 3 di domenica notte.

Partiti a scaglioni, i 1'850 partecipanti, hanno percorso il cammino in tempi variabili, a dipendenza della fermata alle soste. Alla fine, l’immancabile ristoro finale al Mercato coperto.

emmebi

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