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Cronaca
25.08.2017 - 09:160
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il terrorismo è islamico ma l'Islam è terrorista? Mi rifiuto di covare avversione e odio per tutti i musulmani. Perché vivere dell'odio è come essere già morti

Le riflessioni della giornalista Nicoletta Barazzoni: "Tutti i musulmani sono dei terroristi? Come dire che tutti gli italiani sono mafiosi? In questo caso la generalizzazione è pericolosa perché incita all'odio nei confronti di una fede religiosa e di un popolo"

di Nicoletta Barazzoni*

 

Quante volte sento dire che gli uomini sono tutti uguali, degli infedeli, inaffidabili nelle relazioni d'amore. Quante volte sento dire che le donne sono tutte uguali, opportuniste e in cerca dell'uomo che le mantenga.

 


Sono generalizzazioni che nascono dalle esperienze personali di ognuno, ma sono anche delle facili scorciatoie di pensiero che evitano di fare astrazione e mettere tutti nella stessa fossa.

 

La stessa cosa vale per i tifosi che frequentano gli stadi e che seguono le partite con la passione per il calcio, i quali non devono essere messi nel mucchio insieme alla violenza degli ultras, che agiscono per scopi ben diversi da chi va allo stadio per divertirsi e per seguire la squadra del cuore.

 

La generalizzazione è una tendenza che viene applicata un po’ in tutti gli ambiti sociali: è una scelta che livella sullo stesso piano, spesso in termini distruttivi, pessimistici e negativi, persone o comportamenti che vengono etichettati da stereotipi o da pregiudizi. Ma soprattutto da conclusioni sommarie. Conclusioni che diventano di diritto una risposta inappellabile, un luogo comune condivido e collettivo. La stessa cosa vale per la questione legata ai musulmani e al terrorismo.

 

Il terrorismo è islamico ma l'Islam è terrorista? Tutti i musulmani sono dei terroristi? Come dire che tutti gli italiani sono mafiosi? In questo caso la generalizzazione è pericolosa perché incita all'odio nei confronti di una fede religiosa e di un popolo. Mi rifiuto di pensare al popolo arabo e al mondo islamico collegandolo agli attentati perché non tutto il mondo arabo è jihadista e condivide il fanatismo assassino dell'Isis.

 

Mi rifiuto di cadere nel tentativo di vedere in ognuno di loro un potenziale terrorista, perché non sarò mai d'accordo nel sostenere che gli uomini sono tutti uguali. Mi rifiuto di covare avversione e odio per i musulmani. Credo che una riforma sia possibile e che ci sia la possibilità di dare voce a un nuovo statuto laico.

 

Malala Yousafzai, per fare un esempio tra i molti, è un'attivista pakistana. È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione nel suo paese.

 

Credo che persone come Malala e molti altri siano un segno forte, un granello nel deserto che però aiuta a non generalizzare e a fare delle nette distinzioni per non semplificare. Perché vivere dell'odio è come essere già morti.

*giornalista

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